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Roma capitale dell’emergenza sociale?

In primo piano ruota di carrozzina, sullo sfondo altre persone con disabilità che protestano«Già all’inizio dell’anno, al tempo della precedente Giunta Comunale, avevamo espresso forti perplessità sui ritardi nella predisposizione del bilancio e sulle anomale allocazioni di risorse in diversi territori della città. Tutto ciò si sta ora sostanzialmente traducendo in carenza di risorse per alcuni servizi essenziali, quali le case famiglia, l’assistenza alle persone con grave disabilità e quella agli alunni con disabilità, senza dimenticare alcune scelte molto discutibili sui disservizi arrecati da un riordino dell’assistenza mai condivisa e alla fallimentare riorganizzazione del servizio di trasporto su chiamata».
Lo denuncia in una nota Dino Barlaam , presidente della FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), che sottolinea inoltre come «la Federazione, immediatamente dopo l’insediamento della nuova Giunta», avesse «chiesto rassicurazioni in merito al percorso che si intendeva realizzare per affrontare emergenze e programmazione». «Abbiamo pertanto piacevolmente appreso – continua Barlaam – dei segnali che sono giunti in questi giorni, attraverso la disponibilità di nuove, ma poche risorse, che possono essere considerate di risposta alle emergenze immediate. È tuttavia necessario prevedere il reperimento di ulteriori importanti risorse, per evitare la sospensione dei servizi di assistenza alla persona e fare iniziare in modo dignitoso l’anno scolastico di numerosi alunni con disabilità».

«Sollecitiamo quindi il Sindaco e la Giunta – conclude il Presidente della FISH Lazio – a un’azione di coerenza nei confronti delle fasce di cittadini fragili, in particolare delle persone con disabilità e delle loro famiglie, affinché non vengano lasciate sole. Sarebbe infatti paradossale appurare che Roma Capitale inserisca fra i princìpi costituivi del proprio Statuto quelli della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, senza tradurli in azioni concrete. Infatti, le persone con disabilità e le loro famiglie hanno chiesto una discontinuità rispetto a politiche sociali residuali e non intendono rinunciare a sentirsi parte integrante della comunità cittadina, chiedendo adeguati sostegni per il superamento delle discriminazioni e il raggiungimento delle pari opportunità». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa.lazio@fishonlus.it.

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