Quel gesto simbolico che arriva dalla Sardegna

Sindaco, Vicesindaco e Assessori del Comune di Nuoro hanno tagliato del 20% le proprie indennità di carica, destinando quei fondi all’abbattimento delle barriere architettoniche, sia per protestare contro i tagli agli Enti Locali, ma anche per onorare l’adozione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, da parte della città sarda, che nel 2010 fu uno dei primi capoluoghi di Provincia italiani a farlo

Alessandro Bianchi

Alessandro Bianchi, sindaco di Nuoro

40.000 euro in un anno sono tanti o sono pochi? Dipende, ovviamente. Sono i soldi racimolati dal taglio del 20% delle indennità di carica che spettano a Sindaco, Vicesindaco e Assessori del Comune di Nuoro. In una Delibera di qualche giorno fa, infatti, la Giunta della città sarda ha deciso di autotassarsi per destinare quei fondi alle persone con fragilità e in particolare all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Torniamo quindi a domandarci: sono tanti o sono pochi? Se si considera il costo medio degli interventi, questo denaro è una goccia nel mare. Certo, ma… c’è, è concreto e utilizzabile subito.

I tagli di questi anni – lineari e quindi incapaci di distinguere i servizi vitali da quelli più superflui – hanno portato a vere e proprie collette, per evitare che servizi essenziali spariscano nel nulla. In tal senso, tornano alla mente le raccolte di denaro tra i genitori, per fornire i bagni di alcune scuole di carta igienica o di fogli per le fotocopie e molte altre situazioni in cui mancano i fondi.
I tagli lineari, certo, sono figli degli sprechi precedenti, ma sono anche il prodotto dello scollamento tra chi guida il Paese e chi lo vive quotidianamente. Ed è per questo che quel denaro – cifra “modesta” come la definisce il sindaco di Nuoro Alessandro Bianchi, che nella vita fa il medico oncoematologo – rappresenta qualcosa di più. È un simbolo. È una risposta. È il segno tangibile della consapevolezza di chi opera a diretto contatto con il territorio, di quali siano le esigenze e i bisogni della popolazione.
«La riduzione delle nostre indennità – spiega lo stesso Bianchi – vuole essere una forma di protesta contro i tagli agli Enti Locali. Se infatti lo Stato continuerà a tagliare i cordoni della borsa alle municipalità, non potremo più assicurare servizi alla collettività. Ad esempio, quante scuole sono aperte sotto la responsabilità dei Sindaci, benché non a norma perché mancano i fondi per l’ordinaria manutenzione?».

Allora perché le barriere architettoniche? Per l’impegno preso tre anni fa** nell’adottare la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. «Pertanto – aggiunge il Sindaco di Nuoro – il Comune si è impegnato alla rimozione di barriere materiali e immateriali che ostacolano la vita delle persone con disabilità. Una decisione che non può rimanere solo sulla carta».

**Il 2 marzo 2010 – come avevamo ampiamente riferito nel nostro giornale – il Comune di Nuoro era stato il primo in Sardegna e uno dei primi capoluoghi di Provincia d’Italia – ad adottare la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità.

Il presente testo, qui riproposto con alcuni riadattamenti al diverso contenitore, è già apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “I politici si tagliano lo stipendio per abbattere le barriere”. Viene qui ripreso per gentile concessione dell’Autore e del blog.

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