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È possibile la felicità per tutti?

Foto in bianco e nero di una bimba che sorride e fa una smorfia«Quindi i piaceri, e l’evitare i dolori, sono i fini che il legislatore ha in vista. Compete a lui, perciò, comprendere il loro valore. I piaceri e i dolori sono gli strumenti con cui deve lavorare, perciò è per lui doveroso comprendere la loro forza, cioè, di nuovo, da un altro punto di vista, il loro valore»: così Jeremy Bentham nell’Introduzione ai principi della morale e della legislazione del 1789.
Parafrasando questo pensiero, e applicandolo al mondo della scuola, viene da chiedersi come sia possibile procurare piacere – ed evitare dolore – agli studenti in genere e agli studenti con disabilità in particolare. La domanda più precisa può essere formulata in altro modo e cioè: «È possibile predisporre degli atti che producano piacere?».

Lasciamo da parte tutti i dubbi che possono intervenire sulla certezza o sull’intensità degli effetti degli atti, ma resta fondamentale la tendenza che essi possono produrre. Ed è questa la logica che continua ad ispirare, ad esempio, il lavoro dello Sportello per l’Inclusione Scolastica dell’ANFFAS Veneto (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale). Fare cioè passi corti e continui senza demordere; stimolare, dove e sino a quando sia possibile, le Istituzioni, ad ogni livello, a far la loro parte. In-seguire, imitando la saggezza della lumaca, l’attuazione dell’articolo 15 della Legge 104/92 [“Gruppi di lavoro per l’integrazione scolastica”, N.d.R.], conoscere quanto, come e dove essa sia stata applicata.
L’indagine che come Sportello stiamo avviando sui GLHI e sui nuovi GLI [rispettivamente Gruppi di Lavoro Handicap d’Istituto e Gruppi di Lavoro per l’Inclusione, N.d.R.] non ha il senso di un controllo sull’operato della scuola, ma vuole indicare un cammino per una società più giusta e più allegra, dove ogni persona possa acquisire, come modus operandi, la ricerca del bene comune e l’assimilazione di una gerarchia di valori funzionali a questo scopo.

Pur consci delle variazioni – fondamentali – avvenute con la Direttiva Ministeriale del 27 dicembre 2012 [“Strumenti d’intervento per alunni con Bisogni Educativi Speciali e organizzazione territoriale per l’inclusione scolastica”, N.d.R.] e con le successive precisazioni contenute nella Circolare Ministeriale 8/13 del 6 marzo di quest’anno, abbiamo pensato che valesse comunque la pena approfondire lo stato dell’arte dell’istituzione dei GLHI o dei GLI e a tal proposito abbiamo elaborato un progetto, presentato all’ANFFAS Nazionale, che lo ha prontamente accettato.
Il nostro Sportello, da fonti varie, sa che la Legge 104/92 è stata applicata “a macchia di leopardo”, sia su scala regionale del Veneto che su scala nazionale, ma anche che, spesso, la sua esistenza è più formale che sostanziale, dal momento che i genitori sono poco coinvolti negli incontri per la stesura del Profilo Dinamico Funzionale (PDF) e del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Dall’altra parte risulta che del GLHI (o GLI appena istituito) non sempre si faccia cenno nel Piano dell’Offerta Formativa (POF) d’Istituto.
Riteniamo perciò che occorra una seria ricerca conoscitiva sull’applicazione della Legge 104/92 ed essendo sicuri di non possedere tutti gli strumenti, i mezzi e i modi di indagine, insieme agli operatori dello Sportello pensiamo di ricorrere a tecnici statistici e informatici, per dare dignità scientifica a questo lavoro, la cui conclusione, con un convegno, è prevista nel 2014.
Naturalmente sarà necessario coinvolgere – una volta accettato e formalizzato il progetto – la Sovrintendenza Scolastica Regionale, che dovrà autorizzare la diffusione nelle scuole venete del questionario.
Attualmente siamo in attesa di completare l’informatizzazione del questionario, per inviarlo telematicamente alle scuole, appena ricevuta l’autorizzazione, consentendo in tal modo una più veloce diffusione ed elaborazione dei dati e conseguendo altresì un risparmio economico e anche ecologico.

La nostra intenzione, con Voltaire, non è solo difendere la libertà di tutti, ma, anche, «cercare la felicità come un ubriaco cerca casa sua: non riesce a trovarla, ma sa che esiste».

*Per lo Sportello per l’Inclusione Scolastica dell’ANFFAS Veneto (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale).

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