Aspetteremo altri sette giorni!

Una nuova forma di protesta estrema viene preannunciata per il 20 novembre prossimo dal Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti), in caso di mancate e positive risposte da parte dei rappresentanti del Governo, rispetto agli impegni assunti durante l’incontro del 22 ottobre con lo stesso Comitato, successivo al presidio organizzato a Roma davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze

Manifestazione di protesta del Comitato 16 Novembre

Una manifestazione di protesta del Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti)

In una lettera inviata al Ministro della Salute, a quello dell’Economia e delle Finanze e a quello del Lavoro e delle Politiche Sociali, oltre che ai rispettivi Viceministri e Sottosegretari, il Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti) elenca innanzitutto i sei punti che i rappresentanti dell’Esecutivo si erano impegnati a risolvere dopo l’incontro del 22 ottobre scorso, successivo al presidio organizzato a Roma dallo stesso Comitato, dopo il quale si era dovuta anche registrare la tragica scomparsa di Raffaele Pennacchio, particolarmente distintosi per il suo impegno sia in quella che in precedenti analoghe occasioni.

Questo si legge dunque nel documento, a firma di Salvatore Usala, segretario del Comitato: «Primo: ridurre del 25%, pari a 4.500 milioni di euro, i posti letto in Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) e similari; tale progetto consentirà il “ritorno a casa” di pazienti che avranno un finanziamento pari al 50% del costo pubblico; il progetto stesso si attuerà in due anni, 2014 e 2015, generando risparmi per 2.250 milioni totali, 1.125 milioni l’anno. Secondo: finanziare i nuovi Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e relativo Nomenclatore Tariffario, per un costo presunto di 800 milioni. Terzo: portare il Fondo per la Non Autosufficienza a 600 milioni, riservando il 50% ai gravissimi; l’importo verrà utilizzato prioritariamente per consentire ai pazienti di “restare a casa”. Quarto: il 25% del finanziamento verrà erogato come contributo per i caregiver [assistenti di cura, N.d.R.]. Quinto: tutti i contributi dovranno essere esenti ISEE [Indicatore della Situazione Economica Equivalente, N.d.R.], in quanto prestazioni assistenziali. Sesto: riconoscimento dell’invalidità al 100% e dell’indennità di accompagnamento in presenza di diagnosi conclamate tipo SLA o SMA 1 [rispettivamente sclerosi laterale amiotrofica e atrofia muscolare spinale di tipo 1, N.d.R.]».
«Se non condividete il primo punto – si aggiunge poi – trovate alternative, con relative coperture, per finanziare il secondo e il terzo. Vi garantiamo che se attuerete la libertà di scelta, finanziando direttamente il 50% dell’attuale costo statale per le RSA, i risparmi saranno superiori a quanto da noi previsto».

Il messaggio si conclude poi preannunciando – in caso di mancate e positive risposte – una nuova, clamorosa forma di protesta estrema. «Aspetteremo per sette giorni – si legge infatti nel documento – una vostra risposta con date e testo degli emendamenti che il Governo presenterà alla Legge di Stabilità» e se non succederà, «dalle ore 10 del 20 novembre saremo a Roma, davanti al Ministero dell’Economia, giorno e notte, in sciopero della fame e della sete totale, chiamando anche tutti i media, per staccare i nostri respiratori in diretta TV, senza ricaricare le batterie».
«Questa volta siamo decisi più che mai – si conclude la lettera -, sentiamo sulle nostre carni, già fin troppo martoriate dalla malattia, la morte del nostro compagno di lotta [Raffaele Pennacchio, N.d.R.] che, col vostro menefreghismo, continuate ancora ad ignorare». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comitato16novembre@gmail.com.

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo