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I servizi per la disabilità di fronte alla sfida inclusiva

Particolare di persona in carrozzina«L’avvento della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – spiegano i rappresentanti dell’ANFFAS Lombardia (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale) – ha rafforzato la necessità di ripensare l’intero sistema di protezione sociale in chiave inclusiva. La Convenzione, infatti, con i suoi riferimenti alla prospettiva inclusiva e ai temi dell’adultità, pone una domanda alle politiche dei servizi, ma anche al pensiero e alle conseguenti progettazioni che li guidano: quale ruolo si gioca nella costruzione dell’essere cittadini dentro l’attuale società? Una domanda, questa, che mette il mondo dei servizi e degli operatori di fronte a un bivio: continuare lungo i consueti binari del modello sanitario, dei processi di controllo e di regolazione sociale contenuti nelle diverse norme legislative sui servizi per la disabilità oppure accettare la sfida e rimettersi in gioco, avviando un processo che interroghi ruoli, modelli di approccio e prassi utilizzate, per rinnovarli in chiave inclusiva?».
Si tratta di una sfida quanto mai importante, che l’ANFFAS Lombardia ha deciso di accettare, avviando nel 2010 una ricerca-azione, supportata dall’Università di Bergamo e dal GRIDS (Gruppo di Ricerca Inclusione e Disability Studies), con il coinvolgimento della rete dei servizi ANFFAS lombardi (operatori, familiari, fruitori, volontari), per interrogarsi dapprima sulla propria capacità inclusiva e successivamente per identificare e sperimentare processi progettuali e organizzativi in grado di supportarne l’innovazione in chiave inclusiva.

«Tale ricerca – spiegano ancora dall’ANFFAS Lombardia – ha portato alla definizione di Linee Guida per la progettazione e la riorganizzazione dei servizi in chiave inclusiva, uno strumento teorico, metodologico e progettuale per attivare all’interno dei servizi stessi pratiche progettuali ed educative nella prospettiva inclusiva, orientate ai temi dell’autodeterminazione, della partecipazione e della cittadinanza».
Durante quindi il convegno denominato Inclusione sociale e servizi. I servizi per la disabilità di fronte alla sfida inclusiva. Linee Guida per la progettazione e la riorganizzazione dei servizi in chiave inclusiva, in programma per martedì 19 novembre a Milano (Centro Congressi Palazzi Stelline, Corso Magenta, 61, ore 9.30-14), l’ANFFAS Lombardia presenterà i risultati della ricerca – pubblicata in collaborazione con il Centro Studi Erickson – proponendo al tempo stesso un’occasione di confronto con amministratori pubblici, operatori dei servizi sociali e sanitari territoriali, gestori e operatori dei servizi per la disabilità e familiari, per riflettere in termini propositivi e innovativi sulla possibilità di dotarsi di nuovi criteri di progettazione e accreditamento dei servizi socio-sanitari e socio-assistenziali.

Aperta e moderata da Franco Bomprezzi, presidente della LEDHA (Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità) e direttore responsabile di «Superando.it», la giornata – dopo i saluti di Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS e di Emilio Rota, presidente dell’ANFFAS Lombardia – prevede poi gli interventi di Carla Torselli, past-president dell’ANFFAS Lombardia (Un’Associazione che si interroga); Gian Antonio Stella, giornalista del «Corriere della Sera» (Il bisogno di inclusione sociale delle persone con disabilità); Angelo Nuzzo del Comitato Tecnico dell’ANFFAS Lombardia, coordinatore della ricerca (I servizi per la disabilità di fronte alla sfida inclusiva); Roberto Medeghini, pedagogista del GRID e anch’egli coordinatore della ricerca (Quale inclusione? Quali politiche e servizi per la disabilità nella prospettiva inclusiva? Una lettura attraverso i Disability Studies); Walter Fornasa, ordinario di Psicologia dell’Educazione all’Università di Bergamo (L’inclusione: uno sguardo metodologico per l’intervento eco-sociale).
Gli interventi conclusivi, prima del dibattito pubblico, saranno curati dai partecipanti alla ricerca (Includere per essere inclusi: operatori in cammino verso un ruolo inclusivo) e da Giuseppe Vadalà, pedagogista del GRID (La costruzione delle Linee Guida per l’autoanalisi della capacità inclusiva dei servizi per la disabilità attraverso un processo partecipato). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@anffaslombardia.it.

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