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Attenzione alle false informazioni sulle persone sorde!

Torino, Museo Egizio, ingresso

L’ingresso del Museo Egizio di Torino

«Quanto appare in apertura di quel video promozionale del Museo Egizio di Torino, struttura di rinomata valenza culturale, supera ogni limite: il dato sui 60.000 sordi segnanti [che utilizzano cioè la LIS, Lingua Italiana dei Segni, N.d.R.] presenti in Italia è palesemente falso»: lo dichiara in una nota Antonio Cotura, presidente nazionale della FIADDA (Famiglie Italiane Associate per la Difesa dei Diritti degli Audiolesi), con riferimento appunto a un video recentemente diffuso tramite il sito del Museo Egizio di Torino, volto a promuovere un percorso dedicato alle persone non udenti, attivato all’interno della celebre struttura, in collaborazione con Google.

«Ma l’informazione errata contenuta nel filmato – prosegue Cotura – non è l’unico elemento sconcertante: nella stessa campagna, infatti, l’italiano viene definito come “la seconda lingua per le persone sorde”, affermazione di fronte alla quale ci troviamo veramente disorientati e arrabbiati, come persone sorde italiane e loro famiglie. La lingua è una sola, l’italiano, e affermazioni di questo genere sono discriminatorie, false e tendenziose, specie se unite all’adattamento opportunista e strumentale del dato numerico».
Il caso del Museo Egizio, secondo quanto denunciato dal responsabile della FIADDA, non sarebbe purtroppo l’unico. «C’è una proliferazione di comunicazione sulla Lingua dei Segni – sottolinea infatti Cotura – sempre più indirizzata verso il sensazionalismo e la cronaca e meno verso la ragione, di fronte alla quale non possiamo restare in silenzio. La nostra Associazione promuove da sempre la partecipazione delle persone sorde alla vita collettiva, attraverso l’esercizio del diritto alla parola e al recupero della capacità percettiva uditiva, e si impegna per sensibilizzare l’opinione pubblica e le Istituzioni affinché si prenda coscienza dei loro bisogni e potenzialità nella realtà odierna, ma anche per cambiare quello stereotipo che ancora oggi fa percepire la persona sorda come appartenente a una minoranza linguistica e comunità culturale separata».

«Riteniamo quindi dannoso e discriminatorio – conclude il Presidente della FIADDA – qualunque messaggio possa andare nella direzione di rafforzare questo stereotipo nell’immaginario collettivo. Esattamente quello che accade laddove viene erroneamente o falsamente sostenuto che vi siano in Italia 60.000 persone sorde che, non conoscendo la lingua italiana, non siano in grado di leggere e scrivere. O, peggio ancora, che l’italiano sia la seconda lingua, avendo assunto il Linguaggio dei Segni come prima lingua, di propria appartenenza». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@fiadda.it.

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