Lo sport dev’essere per tutti e di tutti

«Oggi il disabile – scrive Rosa Mauro – è un “atleta” oppure una “persona cui fare la fisioterapia”. Perché mai, invece, non può essere una persona attiva che sceglie uno sport per relax? Perché deve avere una giustificazione per fare sport, che non sia lo sport in sé? E che sia questo il motivo per cui è così difficile, da parte di un Comune come quello di Roma, rendere realmente accessibili le proprie piscine comunali?»