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Marche: unico criterio la condizione di bisogno

Sagome blu di un disabile in carrozzina e di un non disabileNiente vincoli anagrafici – non è infatti più possibile che una persona con gravissima disabilità continui a non ricevere nulla dopo i 65 anni – niente discriminazioni sulla base di specifiche patologie: è questa la conclusione cui giunge il Gruppo Solidarietà, nell’analizzare approfonditamente gli sviluppi nelle Marche riguardanti l’effettiva destinazione delle risorse giunte alla Regione con il Decreto di Riparto del Fondo Nazionale per le Autosufficienze 2013, approvato il 20 marzo 2013 e pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 25 luglio successivo.

Nel ricordare dunque che con quel Decreto il Ministero, rispetto agli anni precedenti, ha anche modificato i criteri di utilizzo da parte delle Regioni (articolo 3: «Le Regioni si impegnano ad utilizzare le risorse ripartite in base al presente decreto prioritariamente, e comunque per una quota non inferiore al 30%, per interventi a favore di persone in condizione di disabilità gravissima, ivi inclusi quelli a sostegno delle persone affette da sclerosi laterale amiotrofica. Per persone in condizione di disabilità gravissima, ai soli fini del presente decreto, si intendono le persone in condizione di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continua nelle 24 ore […] es.: gravi patologie cronico degenerative non reversibili, ivi inclusa la sclerosi laterale amiotrofica, gravi demenze, gravissime disabilità psichiche multipatologiche, gravi cerebrolesioni, stati vegetativi, etc. […]») e che quelle risorse (per le Marche circa 8 milioni di euro, di cui almeno 2 milioni e 400.000 per le disabilità gravissime) dovranno «coprire le spese di rilevanza sociale dei servizi sociosanitari, essere aggiuntive a quelle già destinate agli interventi da parte di Regioni ed Enti Locali e non essere sostitutive di quelle sanitarie», il Gruppo Solidarietà ritiene che la Delibera di Giunta Regionale 1396/13, prodotta il 7 ottobre dello scorso anno, non risponda a tali criteri.

«Pare pertanto urgente che la Regione – si legge nel documento prodotto dall’organizzazione marchigiana – che la Regione vinca ogni resistenza al confronto e presenti a tutti i “portatori d’interesse” una proposta che non sia discriminante né sulla base della patologia, né su quella dell’età. La condizione di bisogno deve essere il criterio sul quale costruire l’intervento ed è dunque auspicabile che sulla base di elementari criteri di equità e giustizia si costruisca un provvedimento che non continui a fare parte disuguali tra uguali». (S.B.)

Per ulteriori approfondimenti, suggeriamo senz’altro la consultazione del sito del Gruppo Solidarietà o di scrivere direttamente a: grusol@grusol.it. Per uno “sviluppo storico” concernente il Fondo per le Non Autosufficienze, consigliamo poi la lettura dello specifico approfondimento curato dal sito Condicio.it.

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