LEA e Registro delle Malattie Rare: verso una class action

Ad annunciare infatti l’avvio di un’azione legale collettiva, per l’ormai annosa questione del mancato aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e del Registro delle Malattie Rare, è l’Associazione “Giuseppe Dossetti”, che intende passare «dalla rappresentanza sociale dei malati alla loro rappresentanza legale», come dichiara Claudio Giustozzi, segretario nazionale di tale organizzazione

Class action

Disegno che rappresenta una class action, ovvero un’azione legale collettiva

«Presenteremo una diffida nei confronti del Governo, che verrà resa pubblica il 28 febbraio prossimo, dove si chiederà semplicemente il rispetto delle leggi in materia di salute. A questo atto formale seguirà un’azione legale senza precedenti, e invitiamo sin d’ora tutti quei cittadini che sono stati lesi nel loro diritto fondamentale alla salute, ad aderire alla class action [azione collettiva, N.d.R.] che di qui a breve avvieremo».
Lo annuncia Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori – Sviluppo e Tutela dei Diritti”, a proposito dell’ormai annosa questione riguardante il mancato aggiornamento dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e del Registro delle Malattie Rare.
«Non si contano più le volte – dichiara infatti Giustozzi – che abbiamo ascoltato e letto annunci sull’aggiornamento dei LEA e del Registro delle Malattie Rare da parte dei Governi che si sono succeduti negli ultimi dieci anni, non ultimo da quello in carica. Queste Istituzioni che dovrebbero stare accanto ai cittadini, in particolare quando c’è da difendere il diritto costituzionale alla salute, li stanno invece privando persino della speranza».

«Noi – prosegue il Segretario dell’Associazione Dossetti – combattiamo da anni a fianco delle migliaia di persone affette da Malattie Rare che si sentono, a ragion veduta, abbandonate da chi gestisce la cosa pubblica, lasciate alle loro paure e in balia di “santoni” e impostori che speculano sul loro stato di bisogno. In tal senso, è insopportabile vedere lo Stato che traduce in legge le aspettative dei malati, dandosi delle scadenze ben determinate, come nel caso del cosiddetto “Decreto Balduzzi” del 2012, per poi non rispettarle e aggiungendo al danno, la beffa. Avendo quindi preso coscienza di questo atteggiamento deplorevole che si protrae ormai da oltre un decennio, abbiamo deciso di passare dalla rappresentanza sociale dei malati alla loro rappresentanza legale; senza mezzi termini, riteniamo che la tutela e la difesa di alcuni diritti fondamentali non sia più rinviabile e vogliamo invitare lo Stato a rispettare le leggi così come chiede di farlo quotidianamente a cittadini e imprese».

Oltre poi alla diffida e alla successiva class action, l’Associazione Dossetti, come sottolinea ancora Giustozzi, «intende continuare a promuovere la riflessione e il dibattito sull’efficacia del sistema salute italiano, a nostro avviso moribondo sotto i colpi del federalismo sanitario, ormai evidentemente fallito. Ne è la riprova l’ultima Indagine Ministeriale sullo stato di applicazione dei Livelli Essenziali di Assistenza, che promuove solo nove regioni su ventuno, tracciando una cartina sanitaria dell’Italia “a ventuno velocità”, con la maggioranza assoluta delle Regioni che non riesce a garantire neppure i servizi basilari, pur continuando a spendere miliardi di euro. Su tali temi, tra l’altro, abbiamo già avviato una serie di incontri bilaterali con i leader politici, in vista degli Stati Generali della Salute: Art.32, in programma per il prossimo 7 marzo a Roma [evento che il nostro giornale presenterà prossimamente in uno spazio a parte, N.d.R.], presso la Nuova Aula del Palazzo dei Gruppi Parlamentari della Camera dei Deputati, dove la nostra Associazione si confronterà con la società civile, con le Istituzioni e con le imprese sulla necessità di tornare a un sistema sanitario centralizzato ed equo». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@dossetti.it.

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