A come Autismo, S come Scuola

Una manifestazione particolarmente interessante sarà quella del 18 novembre a Monteveglio (Bologna), significativa sin dal titolo, vale a dire “A come Autismo, Aiuto, Attori della Società. S come Scuola, Servizi, Sociale”. La giornata si articolerà su un convegno aperto a tutti e consigliato anche agli addetti ai lavori, e sulla proiezione in anteprima di “Pulce non c’è”, film tratto dall’omonimo, fortunato libro di Gaia Rayneri

Gaia Rayneri

Gaia Rayneri, autrice del fortunato libro “Pulce non c’è”, dal quale è stato tratto il film che verrà proiettato in anteprima il 18 novembre a Monteveglio (Bologna)

Sarà una giornata di interessante discussione, sensibilizzazione, spettacolo e anche di momenti conviviali, quella organizzata per domenica 18 novembre a Monteveglio (Bologna) dall’ANGSA locale (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici), con il patrocinio del Comune della cittadina emiliana.
Quanto mai significativo il titolo scelto per l’evento, vale a dire A come Autismo, Aiuto, Attori della società. S come Scuola, Servizi, Sociale, che alla Sala Sognoveglio, si articolerà su due momenti principali, un convegno in mattinata e la proiezione in anteprima assoluta, nel pomeriggio, del film Pulce non c’è, tratto dall’omonimo, fortunato libro pubblicato nel 2009 da Gaia Rayneri.
Innanzitutto il convegno, dunque, aperto alle 9.15 dai saluti di Daniele Ruscigno, sindaco di Monteveglio, di Katia Zagnoni, assessore comunale e vicesindaco, di Carla Ferrero, vicepresidente della Cooperativa Sociale Società Dolce, di Massimo Masetti, assessore alla Sanità e al Sociale di Sasso Marconi (Bologna) e di Liana Baroni, presidente nazionale dell’ANGSA. Quest’ultima, poi, aprirà gli interventi successivi (Il ruolo delle famiglie e delle loro associazioni), seguita da Daniela Mariani Cerati, medico e coordinatrice del Comitato Scientifico dell’ANGSA (Le molte valenze dell’educazione dei bambini con disturbi dello spettro autistico), da Monica Mercatelli, psicologa e analista del comportamento dell’Associazione Pane e Cioccolata (Analisi del comportamento applicata al trattamento di bambini con autismo: esperienze e possibilità), da Noemi Cornacchia, presidente dell’ANGSA Emilia Romagna e dell’ANGSA Ravenna (Genitori speciali per figli speciali) e da Carlo Hanau, docente dell’Università di Modena e Reggio Emilia, direttore del Corso di Perfezionamento in Tecniche Comportamentali per Bambini con Autismo (Diritti delle famiglie, doveri delle Istituzioni).
Nel pomeriggio, quindi (ore 15), come si è detto, l’anteprima del film Pulce non c’è – la cui uscita nelle sale è prevista nella primavera del 2013 – opera diretta da Giuseppe Bonito, interpretata tra gli altri da Pippo Delbono, Marina Massironi, Piera Degli Esposti, Ludovica Falda e Francesca Di Benedetto, prodotta da Marco Donati per Overlook Production e in concorso al Festival Internazionale del Film di Roma 2012. Alla proiezione di Monteveglio sarà presente Gaia Rayneri, che ha anche collaborato alla sceneggiatura del film.
Non intendiamo utilizzare troppe parole, in questa sede, per presentare il libro e il film. Preferiamo infatti consigliarne caldamente la lettura (e la visione) a tutti, cedendo altresì la parola, qui di seguito, alle penetranti riflessioni sulla vicenda narrata, sull’autismo e altrove, con cui vi si sofferma Daniela Mariani Cerati. (S.B.)

«A pagina 2 di Pulce non c’è sta scritto: “I fatti e le persone che abitano queste pagine, liberamente ispirati a vicende reali, sono trasfigurati dalla fantasia della protagonista Giovanna: la sua voce, l’unica attendibile all’interno del romanzo, deforma e distorce, cosi che la sua storia potrebbe non essere mai accaduta, o accadere in continuazione”.
Dopo la pubblicazione del libro, che ha avuto un meritato successo, l’autrice ha rinunciato alla riservatezza, ha parlato in prima persona della vicenda raccontata nel libro, tragicamente vera. Lei è la sorella di Pulce, sottratta per nove eterni mesi a una famiglia affettuosa e competente, per un’accusa di abuso basata unicamente sulla Comunicazione Facilitata.
Se è vero che dagli errori si può imparare, questo libro è una miniera di insegnamenti e dovrebbe essere letto e meditato da tutti i professionisti che hanno in cura delle persone fragili.
I genitori di Pulce, benché entrambi medici, sono affascinati dalla premessa che sta alla base della Comunicazione Facilitata: che cioè la loro bambina sia, contrariamente alle apparenze e a quanto ritenuto sino a quel momento, intelligente e capace di comunicare in modo ricco e raffinato con una persona che le guida la mano sulla tastiera del computer.
I professionisti della Sanità e della Scuola rinunciano ad aprire gli occhi ai genitori abbagliati dalla “grande illusione”. Accontentare, anziché educare, è molto più facile. Senza nessuna resistenza, accettano che Pulce passi le ore di scuola a riempire videate di computer con pensieri complessi e profondi, che tutti sanno non essere suoi. Quando poi con la Comunicazione Facilitata viene scritto che il padre abusa delle figlie, gli insegnanti – senza nessuno spirito critico – contrariamente all’evidenza (il padre è un medico di famiglia amato e stimato da tutto il paese), denunciano la cosa ai Servizi Sociali, che immediatamente rapiscono la bimba a scuola e la sottraggono alla famiglia per nove lunghissimi mesi, durante i quali il padre ha l’interdizione assoluta di fare anche solo una piccolissima visita alla figlia disabile prigioniera di un Istituto.
Qui emerge un altro fantasma mai sopito: le colpe dei genitori. Perché i Servizi Sociali accettano con tanta facilità questa accusa basata sul nulla? Perché il terreno culturale nel quale sono cresciuti lo favorisce. La brutta favola delle “colpe dei genitori”, infatti, non è mai tramontata. Gli epiteti più infamanti sono stati riservati alle madri “frigoriferi, castratrici, mortifere, tossine psicologiche, abusive, kapò”, ma la favola si estende alla coppia genitoriale. E così, sulla base di un pensierino scritto da un facilitatore, inizia la tragedia nella tragedia: l’allontanamento di una bambina gravemente disabile da quella che è la maggiore risorsa per ogni bambino, tanto più se disabile: la famiglia.
Il libro è uscito nel 2009 e ora esce il film. Il contenuto è purtroppo ancora attuale, come dimostrano le polemiche venute a galla dopo la pubblicazione della recente Linea Guida “Trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e adolescenti” dell’Istituto Superiore di Sanità, che hanno evidenziato come la credenza che i genitori siano causa o concausa dell’autismo sia tutt’altro che sopita.
Il film Pulce non c’è sarà nelle sale cinematografiche in primavera, ma verrà proiettato in anteprima il 18 novembre a Monteveglio (Bologna), alla presenza dell’autrice. La manifestazione, gratuita, si rivolgerà a tutti i Cittadini di buona volontà, ma credo che anche gli addetti ai lavori potranno trovarvi dei motivi di interesse.
Daniela Mariani Cerati».

Per ulteriori informazioni: convegni@autismo33.it.

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