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Misure positive, ma da inserire in un contesto di welfare

Matteo Renzi

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi annuncia il 12 marzo le nuove misure in àmbito di economia, lavoro e fiscalità

«Bene il taglio dell’IRPEF da 10 miliardi e la proposta di aiutare i redditi più bassi con un aumento in busta paga di 1.000 euro netti all’anno, ma siamo convinti che il piano di riforme debba tenere conto delle diverse condizioni delle persone e delle famiglie che potranno avvalersi di questo aumento ed essere calato in una prospettiva di welfare, inteso come investimento per lo sviluppo. Ci sono infatti differenze tra un single o un capofamiglia con figli o un anziano non autosufficiente che con quella somma potranno fruire di servizi di prossimità differenti».
È questo il primo commento di Pietro Barbieri, portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore, alle varie misure annunciate dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, in àmbito di economia, lavoro e fiscalità.

«Accogliamo positivamente – prosegue Barbieri – anche il taglio del 10% all’IRAP [Imposta Regionale sulle Attività Produttive, N.d.R.], che non solo agevola le imprese, ma soprattutto facilita e alleggerisce le numerose realtà di Terzo Settore che impiegano personale e bene pure l’annuncio dello sblocco “immediato e totale” dei debiti della Pubblica Amministrazione. Rispetto a quest’ultimo, però, chiediamo una corsia preferenziale per il non profit, verso il quale l’indebitamento ha raggiunto livelli talmente alti (centinaia di milioni) da diventare non più gestibile e mettere a rischio il proseguimento di servizi e attività vitali per moltissimi cittadini».

«Favore poi – conclude il Portavoce del Forum – per l’annuncio di voler istituire un Fondo di 500 milioni destinato alle imprese sociali, purché vengano esaminati con attenzione i dettagli e gli àmbiti pratici di applicazione. Ci piacerebbe infatti che questa proposta venisse inserita in un contesto di revisione della fiscalità per il non profit – e pensiamo segnatamente all’IMU – e che questo Fondo fosse considerato in una prospettiva di non profit piuttosto che di low profit*». (A.M. e S.B.)

*Il termine “low profit” caratterizza una relatà connotata dallo scopo sociale, ma che deve comunque produrre profitto, seppure in modo limitato.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: stampa@forumterzosettore.it.

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