Sanità: sì ai risparmi, no a nuovi tagli

«La Sanità può dare il suo contributo a una revisione della spesa pubblica, ma solo in termini di risparmi. Non sono invece per noi ammissibili definanziamenti e tagli, pena la riduzione ulteriore dei servizi per i cittadini, che non possiamo di certo permetterci»: questo il commento del Tribunale dei Diritti del Malato di Cittadinanzattiva alla prima audizione in Senato di Carlo Cottarelli, commissario per la spending review

Medico fotografato di spalle nel corridoio di un ospedale«Sì a risparmi in sanità, un no assoluto invece ad ulteriori tagli. E i risparmi siano reinvestiti nel Servizio Sanitario Sazionale, per alleggerire il peso dei ticket, aggiornare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e rafforzare l’assistenza territoriale». Sono parole di Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i Diritti del Malato di Cittadinanzattiva, riferite alle dichiarazioni del commissario per la spending review (revisione della spesa pubblica) Carlo Cottarelli, sui tagli alla spesa pubblica nella sua prima naudizione al Senato.
«La Sanità – precisa ulteriormente Aceti – può dare il suo contributo a una revisione della spesa pubblica, ma solo in termini di risparmi. Non sono invece per noi ammissibili definanziamenti e tagli, pena la riduzione ulteriore dei servizi per i cittadini, che non possiamo di certo permetterci».

«Ancora una volta, poi – conclude il coordinatore del Tribunale per i Diritti del Malato -, chiediamo di essere chiamati a pieno titolo a partecipare al Patto per la Salute*, finora oggetto esclusivo di contrattazione e confronto fra il Ministero della Salute e le Regioni, anche per confrontarci sulle due principali fonti di risparmio individuate dal Commissario, ossia i ricoveri inappropriati e i costi standard. Sui primi ribadiamo che la revisione dell’offerta ospedaliera può avvenire solo partendo da una valutazione del fabbisogno, un’indagine epidemiologica e una mappatura dei servizi esistenti sul territorio e garantendo che laddove si chiuda un servizio ospedaliero se ne apra un altro di assistenza territoriale; sui costi standard, invece, si deve intervenire senza attaccare i requisiti di sicurezza, qualità, innovazione e personalizzazione delle cure». (S.B.)

*Il Patto per la Salute (quello nuovo è attualmente in discussione) è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: cnamc@cittadinanzattiva.it.

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