Non solo quei pali non ci interessano, ma ci indignano!

Così un’esponente della FISH Veneto si esprime su quel progetto proposto dall’assessore regionale agli Affari Sociali e presentato come «di sostegno alla vita indipendente», consistente in pali segnaletici che inducano le persone ad aiutare i disabili a caricare e scaricare la carrozzina dall’auto. Un progetto che non solo prosegue la sua marcia, ma che si è anche deciso di finanziare con 197.000 euro tratti dal Fondo per le Politiche Sociali…

Bomarzo (Viterbo), Parco dei Mostri, L'Orco

La figura dell’Orco nel Parco dei Mostri di Bomarzo (Viterbo)

A suo tempo, lo confessiamo, avevamo anche pensato a uno scherzo – di gusto, per altro, discutibile – e invece poi, dopo tutte le opportune verifiche, avevamo dovuto convincerci che la proposta era stata “seriamente” avanzata.
«Non conosco il costo di un simile progetto – aveva dichiarato Flavio Savoldi della FISH Veneto (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) – ma spacciarlo per un intervento a sostegno della Vita Indipendente delle persone con disabilità, come è stato fatto dall’Assessore Regionale, è un insulto all’intelligenza e a chi viene privato del diritto all’assistenza personalizzata».
A che cosa si riferiva dunque Savoldi? Al progetto intitolato Aiutati (sottotitolo: Per aiutare te stesso ed essere utile agli altri), presentato nell’ottobre scorso agli Assessori dei sette Comuni capoluogo di Regione e ai dirigenti del Sociale, dall’assessore agli Affari Sociali del Veneto Remo Sernagiotto, iniziativa da lui stesso presentata come «innovativa e di sostegno alla vita indipendente».
Ma in che cosa consisteva il progetto? Come anche i Lettori potranno vedere, dalle immagini che ne illustrano i contenuti, si trattava di un’iniziativa voluta per «sensibilizzare le persone che si trovano vicino ai parcheggi dei disabili, in modo da indurle ad aiutare il disabile a scaricare/caricare la carrozzina». E questo tramite dei pali segnalatori – sorta di “lampioni speciali” – alimentati a pannelli solari, attivando la cui luce rotante, con l’utilizzo di un telecomando, si possa attirare l’attenzione delle persone che si trovano nelle vicinanze del disabile, inducendole appunto ad aiutarlo nello scaricare e caricare la carrozzina nell’auto…
Da parte nostra avevamo preferito – per carità di patria – non commentare troppo l’iniziativa, cedendo direttamente la parola allo stesso Savoldi, che con estrema chiarezza aveva denunciato: «Mentre la Giunta della Regione Veneto taglia i servizi con conseguenze pesanti sulle persone e sulle famiglie, l’Assessore agli Affari Sociali “si diverte” con progetti come questi! Consiste dunque in iniziative come queste la “rivoluzione copernicana” in tale settore di cui hanno parlato a suo tempo il Presidente della Regione e gli Assessori di riferimento?».

Si era dunque preso atto e riflettuto a fondo su quanto sottolineato dalla FISH Veneto e dal nostrto giornale? Niente affatto, purtroppo! Tant’è vero che il 20 febbraio scorso la Giunta Regionale ha approvato la Delibera n. 160, decidendo appunto di «avviare un percorso sperimentale di applicazione di 180 postazioni luminose attivate dal disabile stesso con telecomando posizionate in prossimità dei parcheggi dedicati», chiedendo ai Comuni di presentare le domande relative entro il 31 marzo prossimo e “dulcis in fundo”, stanziando per l’iniziativa «197.000 euro a carico del Bilancio Regionale per l’esercizio 2014 sul capitolo […] “Fondo nazionale per le politiche sociali”»…
E così siamo costretti a tornare a parlare di ciò che ad esempio Elisabetta Gasparini della UILDM di Venezia (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) e della FISH Veneto, ha definito in una recente intervista come una proposta che «non solo non interessa alle persone con disabilità, ma che le indigna», un’iniziativa «non realista, impossibile da realizzare, con grossi pericoli anche per la sicurezza delle persone» e da ultimo, ma non certo ultimo, «causa di uno spreco inutile di danaro pubblico».
«Siamo esterrefatti – dichiara a sua volta Savoldi – e chiediamo a tutti i cittadini di prendere visione della Delibera approvata il 20 febbraio dalla Giunta Regionale, sul Progetto Aiutati e di rinviarla al mittente».
«Al di là delle approssimazioni e dei disinvolti comportamenti dell’assessore proponente – prosegue l’esponente della FISH Veneto – , quel Remo Sernagiotto che si è fatto conoscere dall’Italia intera come l’assessore con la pistola, ci preoccupa molto il blocco della programmazione sociale e socio sanitaria, il fatto che non esista un serio e approfondito confronto sulle politiche sociali, che il Fondo Regionale per la Non Autosufficienza passi dai 721 milioni di euro del 2013 ai 707 milioni di quest’anno. Infatti, le prestazioni sociali e sociosanitarie sono state pesantemente ridotte. Ad esempio gli inserimenti residenziali temporanei, i giorni di frequenza e il tempo di permanenza nei Centri Diurni, le attività riabilitative, educative e di socializzazione. Sono state altresì ridotte le prestazioni domiciliari, i progetti di assistenza per la Vita Indipendente e quelli di Aiuto Personale. Chi compie i 65 anni rischia di perdere il servizio di assistenza e la possibilità di frequentare il Centro Diurno, di fatto l’unico servizio diurno esistente. Infine, la situazione delle persone con sofferenza mentale è drammatica, mancano i servizi necessari».

A fronte quindi di quella che viene definita «una quotidiana lotta per la sopravvivenza», che – come abbiamo riferito nei giorni scorsi – ha portato una delegazione della FISH Veneto a consegnare al Presidente del Consiglio Regionale oltre 13.000 firme di una petizione lanciata «per cambiare la politica sociale e sociosanitaria, garantire le prestazioni, porre fine all’irragionevolezza e sollevare dall’incarico l’assessore regionale contro i servizi sociali», e a Bilancio dei Previsione per il 2014 ancora da approvare, «la Giunta – sottolinea Savoldi – approva l’installazione di postazioni luminose in prossimità di parcheggi per disabili, con una spesa insensata di 197.000 euro coperta da fondi destinati alle politiche sociali!».

Torniamo dunque alle parole con cui avevamo iniziato la nostra nota: sembrerebbe quasi uno scherzo, ma purtroppo non lo è! Non ci resta quindi che dare la maggior visibilità possibile all’appello finale lanciato dalla FISH Veneto, che il nostro giornale condivide senza alcuna riserva, chiedendo cioè «ai Sindaci del Veneto, che ben conoscono i tanti drammi dei loro concittadini, di respingere questa insensatezza, perfino pericolosa, spacciata come iniziativa solidaristica, chiedendosi anche a chi possa giovare il finanziamento di un simile progetto». (Stefano Borgato)

Ringraziamo Luca Faccio per la segnalazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: fishveneto@libero.it.

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