Tagli a pensioni e indennità? Ci opporremo in ogni modo

«Di fronte a qualunque prospettiva centrata sul taglio di pensioni d’invalidità e di indennità di accompagnamento – dichiara Pietro Barbieri, presidente della FISH, commentando un’intervista rilasciata dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio – esprimeremo la nostra opposizione in tutte le sedi possibili e in tutti i modi civilmente ammessi»

Una manifestazione a Roma promossa dalla FISH

Immagine di repertorio relativa a una manifestazione a Roma di persone con disabilità della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). Si dovrà di nuovo tornare in piazza, di fronte alle ipotesi di tagli per le pensioni d’invalidità e per le indennità di accompagnamento?

«Quell’esternazione conferma drammaticamente la nostra anticipazione dei giorni scorsi, che qualcuno aveva definito come “inutilmente allarmistica” ed è la riprova della necessità di conservare costantemente il nostro ruolo di “cane da guardia” e di vigilanza della politica». Replica così, Pietro Barbieri, presidente della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), alle dichiarazioni rilasciate in un’intervista da Graziano Delrio, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio («Rispetto ai tagli alla spesa pubblica inefficiente, ci sono tantissimi margini di manovra; pensiamo ai 12 miliardi sulle pensioni di invalidità e accompagnamento spesi dall’INPS: hanno dei picchi in alcune zone totalmente inspiegabili, se non con il fatto che ci siano degli abusi. Per garantire controlli, equità ed evitare abusi applicheremo l’ISEE»), tema di cui si è già occupato nel nostro giornale anche Carlo Giacobini, nel suo editoriale di oggi.

«È alquanto grottesco – sottolinea Barbieri – che si invochi l’equità in un quadro di taglio drastico alla spesa pubblica. È alquanto bizzarro che si evochino controlli, come se negli ultimi anni non se ne fossero attuati massicciamente (oltre un milione negli ultimi cinque anni). È alquanto miope che si consideri inefficiente una spesa sociale che è una delle più basse dell’Europa a 25. Ed è infine di dubbio gusto ricorrere all’ISEE [Indicatore della Situazione Economica Equivalente, N.d.R.], indicatore che, guarda caso, considera quelle stesse pensioni e indennità come se fossero redditi da lavoro o rendite finanziarie. I linguaggi, gli slogan, i luoghi comuni sono quelli di sempre, quelli già sentiti: le persone con disabilità sono un peso».
«Dai cassetti – aggiunge il Presidente della FISH – riemergono vecchi dossier, datate ipotesi di contenimento della spesa, articolati disegni per efficaci soluzioni. Ma non tutto è fondato, documentato, provato e senza dubbio non lo sono le ipotesi già percorse – e abbandonate – dai Governi precedenti. Ieri come oggi si ignora volutamente la spesa che le famiglie e i singoli sostengono a causa della disabilità. Si nasconde un dato comprovato: la disabilità e la non autosufficienza sono il primo elemento di impoverimento per le persone e per le famiglie italiane».

La preoccupazione espressa dal Presidente della FISH è quindi, segnatamente, che il Governo intenda ridurre drasticamente la spesa per pensioni di invalidità (279,19 euro al mese) e per l’indennità di accompagnamento (504,07 euro al mese), riservata – lo ricordiamo – a persone con grave disabilità, non autosufficienti, allettati, malati oncologici terminali.
«Di fronte a questa prospettiva – conclude Barbieri – la FISH esprimerà al massimo la propria opposizione in tutte le sedi possibili e in tutti i modi civilmente ammessi. Non sarebbe certo un buon viatico, per un Governo che vuole cambiare il verso dell’Italia, ritrovarsi le persone con disabilità e i loro familiari in piazza e dover spiegare quale sia il “verso” che intende offrire ai suoi Cittadini più deboli». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@fishonlus.it.

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