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La sottotitolazione, requisito sempre più indispensabile

Utilizzazione di software specifico per la sottotitolazione

Utilizzazione di software specifico per la sottotitolazione

La concreta attuazione della cultura dell’inclusione costituisce certamente uno dei temi fondanti di CERPA Italia (Centro Europeo di Ricerca e Promozione dell’Accessibilità) e non può non passare anche attraverso l’accessibilità dei materiali prodotti e presenti nel sito web di tale ONLUS. E così, grazie a una collaborazione con l’Associazione CulturAbile, le videointerviste realizzate nel corso del 2013 saranno d’ora in poi disponibili – sia nel canale YouTube di CERPA Italia, sia nella Sezione Video del sito -anche con la sottotitolazione, attivabile grazie a un apposito comando sul pannello di controllo di ciascun video.

Ma quali sono esattamente le videointerviste di cui si parla? Lo scorso anno, il CERPA ha creato una vera e propria mediateca all’interno della quale è possibile trovare appunto delle brevi interviste che danno voce ai Soci e alle Socie del Centro, ma anche a partner con cui il CERPA stesso ha collaborato e collabora tutt’oggi.
«Raccontare attraverso la viva voce di chi tocca con mano – si legge in un comunicato del CERPA -, e ha esperienza pluriennale sul campo, di tematiche come il benessere ambientale, l’accessibilità, l’usabilità, la sicurezza, l’urbanistica, la progettazione inclusiva, la normativa, l’inserimento lavorativo, il turismo accessibile e molto altro, utilizzando un mezzo di comunicazione immediato come i video, significa fare cultura e stimolare una riflessione, non soltanto attraverso la teoria, ma soprattutto attraverso la testimonianza diretta di chi lavora quotidianamente in questi àmbiti. In tal senso, anche una modalità di comunicazione come i video, per essere considerata accessibile a tutti e tutte, dev’essere accompagnata da quelle che la normativa (requisito n. 18 della Legge 4/04, la cosiddetta “Legge Stanca”) definisce “alternative testuali equivalenti sincronizzate”. I sottotitoli – ovvero una delle alternative possibili previste per rendere accessibili i contenuti multimediali – sono quindi indispensabili per la completezza dell’informazione trasmessa. Ma non si tratta soltanto di rispettare delle disposizioni di legge».

A esplicitare ulteriormente quest’ultimo concetto è la stessa Piera Nobili, presidente di CERPA Italia, che sottolinea come «rendere piacevolmente e semplicemente fruibile la comunicazione sia un requisito fondante per noi, non tanto perché una normativa lo prescrive (utile e talvolta indispensabile), quanto perché ci accompagna da sempre la consapevolezza che molte persone, diverse fra loro, abitano il mondo, e ognuna di esse ha un proprio modo di starci per età, genere, cultura, ceto, stato di salute, ecc. Il progetto, anche quello comunicativo, non può dunque prescindere da questo, non può dimenticarsi delle molte differenze che lo contatteranno e lo useranno. Contiamo che questo nostro impegno possa tradursi anche in un contributo alla diffusione della cultura dell’inclusione, a far riflettere chi avvicinerà questa nostra iniziativa sul perché è stata fatta e a chi è rivolta». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa CERPA Italia (Alessandra Sorrentino), comunicazione@cerpa.org.

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