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La danza dell’integrazione

Donna in carrozzina che danza con uomo non in carrozzinaSi è recentemente costituita a Ferrara, presso la sede dell’ANMIC (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Civili), l’Associazione Sportiva Dilettantistica senza scopo di lucro denominata IN.DA.CO. (Integrazione Danza Comunicazione), il cui interesse primario è quello di utilizzare la danza per fini riabilitativi, ludico-relazionali, terapeutici e sportivi. Una serie di studi, infatti, ha dimostrato l’utilità del ballo all’interno di un percorso di cura, nella prevenzione, nei programmi di benessere e perfino in fase di reinserimento sociale.
Persone di tutte le età, quindi, qualunque sia la loro condizione psicofisica, possono trarre giovamento dalle attività di questa nuova Associazione, il cui “fiore all’occhiello” è certamente la danza in carrozzina, da praticare tramite un percorso personalizzato e l’uso di piccoli accorgimenti (per esempio l’impiego di un nastro), ciò che permette di restituire il piacere di ballare anche a chi è in sedia a rotelle, sia con qualcun altro nella sua stessa situazione, sia con persone in piedi. La carrozzina, infatti, grazie alla musica, smette di essere un ostacolo, per trasformarsi in un vero e proprio strumento di espressione corporea.
La nascita di IN.DA.CO. è legata a Donata Rodi, entrata in contatto con il mondo della riabilitazione dopo un brutto incidente stradale. Già maestro di danza, Donata, a guarigione avvenuta, si è recata in Inghilterra per seguire un corso di wheelchair dance (“danza in carrozzina”, appunto).
Oggi l’Associazione vanta già un team di tutto rispetto, formato da un fisioterapista, un’insegnante di sostegno e alcuni psicologi. (Barbara Cannetti)

Per ulteriori informazioni o approfondimenti: tel. 0532 93464, indaco@associazioneindaco.it.

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