Abruzzo: studi medici accessibili e anche di più

Parla di «vittoria del diritto e della dignità», il Presidente delle Carrozzine Determinate Abruzzo, dopo che le serrate manifestazioni di protesta coordinate da quella stessa Associazione hanno portato innanzitutto al ritiro di quella nota della Regione, secondo cui gli studi medici non sarebbero stati obbligati ad essere accessibili, ma anche ad altri risultati assai positivi per le persone con disabilità abruzzesi

Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo: incontro in Regione del 29 aprile 2014

I rappresentanti dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, prima dell’incontro in Regione del 29 aprile

«Eravamo partiti dalla protesta per una nota fuori da ogni logica di legge, emessa dalla Regione Abruzzo e invece abbiamo ottenuto altri importanti risultati per tante persone con disabilità della Regione!».
È questo il commento, più che soddisfatto, di Claudio Ferrante, presidente dell’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, dopo la riunione indetta il 29 aprile dalla Regione, conseguente alla manifestazione di protesta del 16 aprile, condotta dalle stesse Carrozzine Determinate, contro quel contestato messaggio inviato alla fine di marzo alle Aziende USL e ai Sindaci, da parte del Presidente della Regione Gianni Chiodi, il quale vi aveva sostenuto che «l’àmbito oggettivo di applicazione della normativa in materia di barriere architettoniche non ricomprende necessariamente gli studi medici professionali, intesi come “struttura privata, non aperta al pubblico”».
Rispetto a quelle parole, l’Associazione Carrozzine Determinate aveva parlato di «chiara discriminazione», decidendo appunto di avviare una serie di proteste, dopo avere sottolineato che «il presidente della Regione Chiodi ha uno staff nutrito di giuristi che paghiamo con i soldi pubblici, ma che non gli hanno riferito, ad esempio, dell’esistenza di una Sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Sicilia (Sede di Palermo) la n. 9199 del 5 agosto 2010, che stabilisce un concetto chiaro specificato anche dalle normative vigenti, vale a dire che gli studi medici di medicina generale, “poiché destinati allo svolgimento di un servizio pubblico”, vanno considerati come locali “aperti al pubblico” e sottoposti dunque all’obbligo di eliminazione delle barriere architettoniche e quindi al rispetto delle Leggi Nazionali 13/89 e 104/92, oltreché dei Decreti del Presidente della Repubblica (DPR) 236/89 e 503/96, che tra l’altro riguardano anche gli edifici privati».

«Innanzitutto – spiega Ferrante – abbiamo ottenuto il ritiro di quel documento, ma successivamente, dopo un dialogo sereno e all’insegna della massima disponibilità con tutti i rappresentanti dei medici della Regione, questi ultimi hanno accettato con entusiasmo le nostre proposte, dichiarando essi stessi che, pur trovandosi in difficoltà, in particolare rispetto alle zone montane, sono perfettamente d’accordo a rendere accessibili i loro studi, programmando un piano da attuarsi nel corso del tempo».
Questi, dunque, nel dettaglio, i risultati raggiunti, soprattutto grazie all’impegno dell’Associazione Carrozzine Determinate e alla disponibilità dell’Ordine e delle Organizzazioni Sindacali dei medici abruzzesi: in prima battuta, l’organizzazione congiunta, nel prossimo mese di giugno a Pescara, di una giornata di sensibilizzazione sulla tematica delle barriere. Dal canto suo, la Regione Abruzzo si è impegnata ad effettuare, tramite l’ASL, il censimento di tutti gli studi medici, per verificare l’accessibilità e le criticità presenti. E ancora, i pazienti abruzzesi con disabilità grave avranno la priorità alle file presso gli ambulatori medici e pediatrici, con l’apposizione di un cartello specifico che lo indicherà. Ogni studio, infine, dovrà avere nelle vicinanze almeno un parcheggio riservato alle persone con disabilità. In tal senso verrà inviato dalla Regione un documento a tutti i Sindaci abruzzesi. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@carrozzinedeterminate.it.

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