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Effetti speciali per automobilisti incauti

Auto parcheggiata a fianco di uno scivolo

Il “classico” parcheggio di un’auto a fianco di uno scivolo

Non è passato da molto il Primo Maggio, giorno in cui la mia “compagna di strada” ha consumato un piccolo tradimento… lasciandomi a casa! D’accordo, mi ha fatto sfogare un po’ in giardino, ma poi mi ha rimesso a posto e mi ha lasciato lì, a meditare vendetta con il mio capo cromato poggiato sul sellino… Sì, lo so, il terreno che sua sorella ha comperato è di mezza montagna, e lei ha avuto paura di rovinarmi, però ci sono rimasto male lo stesso!
E tuttavia, non tutti i mali vengono per nuocere, cosicché ho potuto meditare sulla mia prima gita fuori porta, il 13 aprile precedente.

Avevamo quindi deciso di partecipare a una passeggiata solidale della ONLUS Magic Amor, un’associazione romana della quale è presidente proprio la sorella di Rosa. La passeggiata partiva dalla celebre Basilica di San Paolo fuori le Mura e poi viaggiava per il quartiere Caffarella.
Nulla da dire su San Paolo, veramente entusiasmante, ampia e comoda per entrare e per uscire, perfetta per me e per la mia “compagna umana”. Purtroppo non mi sono soffermato molto perché eravamo già in ritardo, colpa del calcolo dei tempi del mio montaggio, una volta uscito dalla macchina. Ma anche se in fretta, l’ho davvero apprezzata!
Sarà che sono stato anche molto ammirato… È naturale, io sono molto bello… Ma credo sia stato anche perché ho cominciato a far riflettere qualcuno, che magari da tempo medita di comperarsi un mio “fratellino”, e ancora non lo fa per paura degli sguardi della gente… Sapete, niente è come l’esempio!

Le dolenti note, però, sono cominciate subito dopo. Il sole brillava e il verde intorno formava un armonico contrasto con le strade asfaltate, la passeggiata prometteva di essere splendida. Peccato che io ne abbia goduto così poco.
Innanzitutto, mi sono perso subito un gruppo di amici e indovinate perché: parcheggi sugli scivoli! Non solo una macchina, ma tre, quattro, cinque, abbastanza, cioè, perché abbia dovuto fare un giro molto più lungo degli altri, prima di potermi avviare verso la strada giusta, e solo un gruppetto è rimasto ad aspettarmi.
Poi, per una mezz’oretta è andato tutto bene. La strada, ovviamente, non aveva tutti i marciapiedi a posto, ormai ho imparato che questa è la regola anche nei “quartieri in”… Chissà, forse fare i marciapiedi a regola d’arte non è di moda, però posso assicuro che servirebbero eccome!
Mi sono goduto il verde che mi circondava, anche alcune viuzze ripide, ma non per me! In alcuni punti, quasi, non sembrava nemmeno di essere a Roma, ma in un paesino di campagna, con tanto di uccellini che cinguettavano.
Parlavamo e scherzavamo e la mia andatura era uguale a quella del marito e del figlio di Rosa. Cominciavo proprio a divertirmi, e Rosa con me, quando… Davvero all’ennesimo parcheggio sullo scivolo non abbiamo potuto più continuare, il ritardo si accumulava, e non era giusto che uno degli ospiti più importanti della giornata – la sorella di Rosa -, stesse con il mio gruppetto anziché con gli altri.

Al mio ritorno, non mi capacitavo: ma com’è possibile che tutti gli automobilisti facciano lo stesso errore? E così, smanettando in internet, la mia “compagna umana” è incappata subito in un automobilista imbufalito che, sul Forum della Polizia Municipale, lamentava una multa di 80 euro, e due punti di patente tolti, per via del parcheggio su uno scivolo! E come si giustificava? Dicendo che lo scivolo non aveva segnalazioni, in giallo o con altri sistemi!
Allora ho capito: voi automobilisti volete gli effetti speciali! Bandierine, tric e trac e magari squilli di tromba. Ma siccome sono buono, e mi accora davvero l’idea che spendiate quegli 80 euro, per non parlare dei punti sulla patente, vi copio-e-incollo la definizione di scivolo, come da risposta della Polizia Municipale al signore in questione: «Se lo scivolo non era visibile perché occultato dal fango o coperto di neve, è un’altra storia, ma normalmente l’individuazione di tali scivoli e raccordi è abbastanza univoca: basta notare se, quando si parcheggia in un luogo privo di segnaletica, ci sono abbassamenti dei marciapiedi fino al livello della carreggiata (raccordi) oppure, appunto, veri e propri scivoli o qualsiasi altro tipo di raccordo o discesa che collega in modo continuo il livello del marciapiede con quello della carreggiata. Può sembrare difficile, ma in realtà è molto semplice individuare i raccordi per handicappati (e non solo: anche passeggini, carriole ecc.). Ovviamente il divieto di sosta generale non vale se sono disegnati appositi stalli che si affacciano sullo scivolo».

Capito? Ora lo sapete: niente effetti speciali! Delusi? Pensate a me che ogni volta devo girare per chilometri per scendere dal marciapiede – o per salirci – solo perché non volete muovere le vostre gambe un po’ di più, parcheggiando leggermente più lontano!
Un piccolo monito, però, anche per la Polizia Municipale: se parcheggiano in tanti, evidentemente tutte queste multe non le mettete! E siccome questi scivoli sono importanti come per il pedone il rispetto dei semafori, gradirei da parte vostra – a nome anche dei miei “parenti poveri”, le carrozzine, e “ricchi”, gli scooter più blasonati – una maggiore attenzione e collaborazione.
E dal mio “mondo libero”, per oggi, è tutto!

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