Tutti hanno diritto ad essere felici

La felicità di un genitore passa attraverso quella dei figli, ma il benessere di un figlio con sindrome di Down dipende anche dall’inclusione nella società e dalla possibilità di esercitare i propri diritti: è questo uno dei principali messaggi della campagna “Dear Future Mom”, lanciata dal CoorDown in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo e centrata su un breve video già molto apprezzato in Italia e all’estero

Coordown, Giornata Mondiale 21 marzo 2014, Ines

Ines è uno dei volti del cortometraggio “Dear Future Mom”, lanciato in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo

La felicità è un diritto di tutti e per ognuno può esprimersi in maniera diversa. Per una persona con sindrome di Down essere felice può voler dire tante cose, anche quelle apparentemente più scontate per chiunque: andare a scuola e imparare a scrivere, poter viaggiare e conoscere il mondo, avere la possibilità di lavorare, guadagnare i propri soldi e poter andare, in alcuni casi, anche a vivere da solo, magari con la persona amata.
Eppure il diritto alla felicità viene spesso negato proprio a causa dei molti pregiudizi che ancora devono essere superati. Ecco perché il tema scelto per la Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down (WDSD-World Down Syndrome Day) – in programma in tutto il mondo il 21 marzo prossimo, con numerosi eventi anche nel nostro Paese -, è quello del benessere, che per le persone con disabilità vuol dire innanzitutto integrazione nella società e in particolar modo nel mondo della scuola e del lavoro.
In Italia, il CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) celebrerà l’evento – che si pone tra gli altri anche gli obiettivi di diffondere una nuova cultura della diversità e una maggior conoscenza delle persone con sindrome di Down – attraverso Dear Future Mom (“Cara futura mamma”), una campagna di sensibilizzazione voluta per sottolineare anche il diritto di essere felici.

Si tratta esattamente di un progetto internazionale, di cui CoorDown è capofila, e al quale fanno riferimento dieci Associazioni di nove diversi Paesi (Croazia, Francia, Germania, Inghilterra, Italia, Nuova Zelanda, Russia, Spagna e Stati Uniti).
Per il terzo anno consecutivo, poi, a fianco del Coordinamento vi è la nota agenzia di pubblicità Saatchi&Saatchi – entrambi già protagonisti insieme di quella fortunata campagna che arrivò addirittura ad aggiudicarsi ben sette Leoni d’Oro al Festival Internazionale della Creatività di Cannes – che è dietro alla produzione del breve film intitolato appunto Dear Future Mom, diretto da Luca Lucini, apprezzato autore cinematografico e pubblicitario, che è riuscito, con grande sensibilità, a cogliere le aspirazioni e le grandi potenzialità dei ragazzi e delle ragazze che hanno partecipato (Alessia, Emma, Lena, Mila, Andrea P., Andrea F. e Andrea R. dall’Italia; Ines, Romain e Segolene dalla Francia; Maria e Nico dalla Spagna; Sarah dall’Inghilterra; Anamarija e Zdravko dalla Croazia).
L’idea creativa è nata dalla domanda posta a CoorDown da una mamma preoccupata, in attesa di un figlio con sindrome di Down: «Che tipo di vita potrà avere mio figlio?». A rispondere a lei, e a tante altre mamme, nel cortometraggio Dear Future Mom, sono diversi bambini, adolescenti e adulti con sindrome di Down, provenienti da tutta Europa, che le spiegano perché la vita di suo figlio potrà essere felice, proprio come la loro: potrà infatti imparare a scrivere, viaggiare, andare allo stadio, guadagnare dei soldi, portarla a cena fuori, andare a vivere da solo. «Alcune volte – dicono – sarà molto difficile, quasi impossibile, ma in fondo non sono le stesse difficoltà che affronta ogni giorno qualsiasi mamma?».
La felicità di un genitore, quindi, passa attraverso la felicità dei figli, ma – ed è questo uno dei messaggi centrali della campagna – il benessere di un figlio con sindrome di Down dipende anche dall’inclusione nella società e dalla possibilità di esercitare i propri diritti, tramite una scuola di qualità, il giusto numero di ore di sostegno, i necessari interventi riabilitativi precoci e l’opportunità di trovare un lavoro, come chiunque altro.

La Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down – va ricordato – è un appuntamento internazionale, sancito ufficialmente anche da una Risoluzione dell’ONU, nato per diffondere una maggiore consapevolezza e conoscenza sulla sindrome, per creare una nuova cultura della diversità e per promuovere il rispetto e l’integrazione nella società di tutte le persone con sindrome di Down.
Quest’ultima, per altro, è ben nota anche come trisomia 21 – essendo cioè caratterizzata dalla presenza di un cromosoma in più, tre invece di due, nella coppia cromosomica n. 21 all’interno delle cellule – il che motiva la stessa scelta della data del 21 marzo, per la Giornata Mondiale.

Da ricordare infine che, nel nostro Paese, l’evento ha già potuto contare – grazie anche alla collaborazione della FISDIR (Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale) – sul sostegno della Lega di Serie A di Calcio, nel corso della giornata di Campionato svoltasi dal 14 al 17 marzo. (F.D.C.V. e S.B.)

Il cortometraggio Dear Future Mom è visionabile in YouTube (tutto sottotitolato in italiano). L’hashtag ufficiale della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down è: #WDSD2014; l’hashtag ufficiale della campagna Dear Future Mom è: #DearFutureMom. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@coordown.it (Federico De Cesare Viola).

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo