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Medici delle Commissioni INPS: una protesta significativa

Commissione medica di accertamento invalidità

Commissione di accertamento delle invalidità civili

«Non vogliamo entrare nel merito delle rivendicazioni contrattuali, ma segnalare che tale protesta è l’ennesima dimostrazione di una perdurante sofferenza nella gestione dell’attività medico-legale da parte dell’INPS»: così Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), commenta lo sciopero nazionale proclamato per oggi, 19 giugno, dalle sigle ANMI-FeMEPA e USB, che rappresentano i medici (dipendenti o convenzionati con l’INPS), attraverso i quali vengono assicurate dall’Istituto tutte le visite di accertamento dell’invalidità civile, dello stato di handicap e della disabilità in Italia.
«Abbiamo notizia di convenzioni di breve durata con i medici al servizio dell’INPS – aggiunge Speziale – che non assicurano una continuità nel lavoro svolto e, quindi, nemmeno l’acquisizione di un sempre maggior patrimonio di esperienze e di competenze per chi ha da svolgere, invece, un delicato compito istituzionale, quale quello della verifica delle condizioni di disabilità di cui sono affette le persone, ma soprattutto del prefigurarsi, in maniera puntuale e completa, di tutte le implicazioni, anche di carattere sociale e lavorative, che le stesse possono determinare nelle persone».

In questi anni, va ricordato, l’ANFFAS è stata tra le organizzazioni che con maggiore costanza – come documentato anche da questo giornale – ha posto l’attenzione sulle modalità di accertamento da parte dell’INPS, giungendo anche, nello scorso mese di aprile, con il supporto della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a far dichiarare dal Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) del Lazio come «illegittimo» [Sentenza 3851/14, N.d.R.] il comportamento tenuto dall’Istituto nelle verifiche straordinarie degli ultimi anni e sicuramente anche la mancata chiarezza sullo status e sull’utilizzo dei medici delle Commissioni contribuisce ad accentuare la generale confusione su un’attività molto delicata.
«Occorre immediata chiarezza – conclude il Presidente dell’ANFFAS – sulle modalità e sui criteri di accertamento, ma anche sulle competenze professionali che si vogliono usare, per rilevare l’effettivo bisogno delle persone con disabilità, superando gli attuali accertamenti del tutto formali e burocratici». (R.S.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

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