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Cotechino, lenticchie e LEA?

Beatrice Lorenzin

Il ministro della Salute Beatrice Lorenzin

Come abbiamo riferito nei giorni scorsi, è stato definito il Patto per la Salute 2014-2016, documento che sostanzialmente dovrà riassumere l’indirizzo della sanità pubblica italiana per i prossimi tre anni e i fondi a disposizione per i relativi interventi.
Già da più parti si sono evidenziate le carenze del documento, soprattutto pensando ai troppi rinvii riguardanti questioni cruciali, come ad esempio l’aggiornamento e la revisione dei LEA (Livelli Essenziali di Assistenza) e del Nomenclatore delle Protesi e degli Ausili, la continuità assistenziale dall’ospedale al domicilio e l’alleggerimento dei ticket.

Rispetto ai LEA, particolarmente dura è anche l’opinione espressa da Claudio Giustozzi, segretario nazionale dell’Associazione “Giuseppe Dossetti: i Valori- Sviluppo e Tutela dei Diritti”, secondo il quale «dopo un lunghissimo periodo di gestazione», si è arrivati a «una carta d’impegni e ancora una volta fra questi è stato previsto l’impegno ad aggiornare i Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), “con decreto del Ministero della salute, di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, d’intesa con la Conferenza Stato Regioni, da adottarsi entro il 31 dicembre 2014”. Siamo abituati a queste formule che coinvolgono vari attori istituzionali e rimandano a date evocative la concretizzazione degli impegni assunti. Il risultato, però, è sempre lo stesso: nulla di fatto».
«Non è però possibile – sottolinea Giustozzi – che in ciascun documento diramato dal Ministero della Salute, e annunciato con enfasi dal ministro Lorenzin, non ci sia mai l’atteso provvedimento di aggiornamento dei LEA, ma solo un impegno a un aggiornamento, l’ennesimo».
All’insegna della causticità, la conclusione del Segretario dell’Associazione Dossetti: «Ancora una volta è stata fissata come data quella del 31 dicembre, giorno di cenoni. Ci auguriamo vivamente che questa volta il ministro Lorenzin inserisca i LEA nel menù e non lasci a digiuno i tanti pazienti che aspettano ormai da tredici anni, senza risposta». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@dossetti.it.

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