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Ipovisione: quando si può, si deve ottenere di più

Sergio Zaccaria Scalinci

Sergio Zaccaria Scalinci, presidente dell’LVA (Low Vision Academy)

«L’ipovisione – spiegano i responsabili dell’LVA (Low Vision Academy), autorevole organo scientifico istituzionale, impegnato nel campo della ricerca sulle basse visioni – è la branca dell’oftalmologia che si occupa dello studio diagnostico e riabilitativo dei pazienti con patologie oculari irreversibili, caratterizzate da visus insufficienti allo svolgimento delle normali attività quotidiane. Oggi, tuttavia, si hanno le idee più chiare su come affrontare queste problematiche. Infatti, non soltanto si possono utilizzare ausili che ingrandiscano le immagini, ma si può anche intervenire sulla plasticità cerebrale e retinica attraverso tecniche di fotostimolazione neurale, migliorando l’uso dell’occhio danneggiato. Inoltre, comincia a concretizzarsi la possibilità di potenziare le cellule residue e il loro funzionamento attraverso l’uso non solo di terapie antiossidanti e neurotrofiche, ma anche di terapie cellulo-mediate che possano rimpiazzare o riparare le cellule retiniche danneggiate».

Di tutto ciò si è parlato nei giorni scorsi a Milano, durante il XV Congresso Nazionale dell’LVA, intitolato Atrofie retiniche, nistagmo, cataratta congenita e ipovisione: quando si può, si deve ottenere di più, due giornate di alta rilevanza scientifica, durante le quali vi è stata anche un’interessante sessione gestita da organizzazioni di persone con disabilità visiva, quali l’ARIS (Associazione Retinopatici ed Ipovedenti Siciliani), l’APRI (Associazione Piemontese Retinopatici e Ipovedenti), RP Sardegna (Associazione Ciechi, Ipovedenti, Retinopatici Sardi), RP Liguria (Associazione per la Retinite Pigmentosa) e RP Emilia Romagna (Associazione Retinite Pigmentosa e Malattie Rare in Oftalmologia), che hanno trattato il tema dell’ipovisione e della riabilitazione visiva, approfondendo le ultime novità sulla ricerca scientifica, oltre a una serie di aspetti medico legali.

Tra le varie attività proposte a Milano, da segnalare le tavole rotonde su degenerazione maculare (Dry Amd) e facoemulsificazione, su cataratta congenita e nistagmo, oltre ai dodici corsi monotematici e alla presentazione della rivista on line «Low Vision Journal».
E ancora, la costituzione del Low Vision Guides Lines Study Group per la stesura del primo documento circa le Linee Guida da adottare in corso di riabilitazione visiva, la sottoscrizione della Low Vision Chart, per la definizione dei campi di studio e le premiazioni delle migliori ricerche sull’argomento.
Infine, la presentazione del sito ufficiale dell’LVA e del primo Registro Italiano degli Operatori della Riabilitazione Visiva, grazie al quale pazienti e operatori potranno facilitare finalmente il loro incontro.

Il convegno si è chiuso con un incontro scientifico tra il presidente dell’LVA Sergio Zaccaria Scalinci, il segretario scientifico della stessa Paolo Giuseppe Limoli e Rocco Di Lorenzo, presidente dell’ARIS e per l’occasione rappresentante delle varie Associazioni di pazienti presenti a Milano. Ciò è valso all’LVA – in occasione della Giornata Mondiale della Vista del 9 ottobre – una partnership ufficiale con l’APB (International Agency for Prevention of Blindness), quale unica Associazione Scientifica.
Il prossimo appuntamento è già stato fissato per il 2 e 3 ottobre 2015, quando il congresso nazionale sarà centrato sui danni visivi da retinopatia diabetica e sulle modalità riabilitative atte a superarli. Fin d’ora sono stati invitati oculisti, ortottisti e assistenti di oftalmologia, ottici, ingegneri della visione, architetti della luce, aziende e naturalmente tutte le Associazioni delle persone con disabilità visiva. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteriaarispalermo@gmail.com.

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