La sedia di Lulù

Durante una serata organizzata per il 29 maggio a Imola, verrà presentato “La sedia di Lulù”, libro di Marina Casciani e Alessandra Santandrea, in cui si racconta la storia della stessa Alessandra, donna paraplegica in carrozzina, e della sua simbiosi totale con Lulù, cane meticcio figlio di un labrador e di un pastore tedesco

Alessandra Santandrea insieme a Lulù

Alessandra Santandrea insieme a Lulù

È organizzato dalle Associazioni di Imola (Bologna), Focus D e PerLeDonne, in collaborazione con la Società Montecatone Rehabilitation Institute – la nota struttura specializzata nella cura e nella riabilitazione di persone con lesione midollare e/o grave cerebrolesione – la serata di giovedì 29 maggio (Sala San Francesco della Biblioteca Comunale di Via Emilia a Imola, ore 20.45), durante la quale verrà presentato il libro di Marina Casciani e Alessandra Santandrea La sedia di Lulù (Castel Bolognese, Itaca Edizioni 2013), pubblicazione di cui anche il nostro giornale ha già avuto occasione di occuparsi.
Quel volume è stato voluto dall’Associazione Cinofila e di Promozione Sociale ChiaraMilla di Santa Maria Codifiume (Ferrara), e i ricavati
dalle vendite di esso sono finalizzati a rendere accessibile alle persone con disabilità la struttura di tale ONLUS, dove lavora come operatrice la stessa Alessandra Santandrea, oltreché alla preparazione di cani da supporto ai disabili.
Per la presentazione della
Sedia di Lulù, ben volentieri cediamo la parola a Silvia De Angelis, vicepresidente dell’Associazione Focus D.

«La sedia di Lulù esplora un universo di giorni bui e giorni felici, di dolore silenzioso, di difficoltà che appaiono insormontabili, di sfide alla disabilità, di fiducia nella vita, di rinascita, di accettazione di un dramma che non diventa mai tragedia.
11 settembre 2002: un incidente trasforma Alessandra Santandrea in paraplegica. Una donna piena di vita, di interessi, di fiducia e di speranze in un attimo perde l’uso delle gambe, ne è immediatamente consapevole e comunica agli altri – a chi accorre per soccorrerla, al suo compagno, ai genitori – la consapevolezza del suo stato. Sa che non camminerà più, ne ha la certezza, e accetta la disabilità nel momento stesso dell’incidente: la sua vita sarà diversa, un’altra vita, sarà una vita che, solo pochi attimi prima, non avrebbe mai pensato di poter accettare.
Nella solitudine dell’ospedale, il recupero è doloroso, il senso di impotenza è profondo, le lacrime quando sgorgano danno sollievo, lavano la vita di prima, è una rinascita. Dal dolore si esce diversi, rinnovati e Alessandra rinnova continuamente la fiducia nella vita, la speranza di acquisire indipendenza, la determinazione a farcela, comunque.
Iniziare il percorso di riabilitazione, fare fisioterapia guardando le proprie gambe come una parte di corpo che non ci appartiene, affrontare l’umiliazione della mancanza di indipendenza anche nei momenti più intimi della persona, per Alessandra non significa abbandonare la speranza, bensì scoprire una forza interiore che non avrebbe mai pensato di possedere, significa aggrapparsi alla vita con la fiducia di poter migliorare grazie alla sua volontà e alla dolce presenza del compagno con cui vive a Massa Lombarda (Ravenna).
Poi arriva Lulù, cane meticcio figlio di un labrador e di un pastore tedesco, un batuffolo di pelo nero che presto diventa una compagnia insostituibile: dedizione, amore puro, gioia e vita.
Da quando Alessandra conosce Daniela Scanelli, istruttore e presidente del Centro Cinofilo Green Paradise di San Biagio di Argenta (Ferrara), e porta al suo campo Lulù ancora cucciola, inizia una specie di miracolo. Lulù, infatti, non solo restituisce ad Alessandra le gambe, ma stabilisce con lei una simbiosi totale, le apre una porta sul mondo, le fa conoscere persone, gesti, parole nuove.
Gli “esercizi di utilità” a poco a poco diventano addestramento all’Obedience, disciplina sportiva riconosciuta dall’ENCI (Ente nazionale della Cinofilia Italiana) e dalla FCI (Federazione Cinologica Internazionale), che ha come scopo l’insegnamento al cane di un comportamento controllato e di collaborazione, che implica una perfetta intesa fra il cane e il conduttore.
Inizia l’impegno di Alessandra e di Lulù nelle gare di Obedience: è un nuovo scopo, ottengono grandi successi.
Poi arriva l’incontro con Marina Casciani, cofondatrice e presidente di ChiaraMilla, Associazione di Promozione Sociale Sportivo Dilettantistica, che opera nel settore delle attività e terapie assistite da animali (Pet e Dog Therapy), al fine di migliorare la qualità della vita delle persone con disagi di vario genere.
Parte il progetto Abili a 4 zampe, che prevede la formazione di altri cani da supporto per disabili; Alessandra vi lavora come mediatore relazionale in attività assistita da animali; viene girato un video, cui segue la scrittura del libro insieme a Marina Casciani.
Inizia la serie di presentazioni nelle scuole, l’interesse dei giovani, la vendita del libro il cui ricavato andrà a favore del progetto, l’incontro con giornalisti, telegiornali per i più svariati servizi, fino ad arrivare a Roma, dentro gli studi della RAI a La vita in diretta e a TV2000.
Alessandra e Lulù diventano famose, le presentazioni del libro sensibilizzano anche la pubblica opinione sui “cani di utilità sociale”, in Italia non riconosciuti dalle legge (gli unici riconosciuti sono i cani guida per ciechi).
Nessuna Legge stabilisce dei criteri per il riconoscimento di cani da supporto a disabili con patologie a carico del sistema motorio: ma chiamando aiuto in caso di necessità, aprendo e chiudendo cassetti, porgendo ad Alessandra il cellulare, non è forse corretto definire anche Lulù una vera e propria guida al pari di un cane per non vedenti?
E naturalmente Lulù parteciperà anche alla serata del 29 maggio a Imola, pronta a dare dimostrazione della sua preziosa abilità.
Silvia De Angelis».

Ringraziamo Claudia Corsolini per la segnalazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
Silvia De Angelis (sil.deangelis@gmail.com).

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