Oltre la malattia, oltre il bianco

Si chiama “Tutti i colori del bianco” il calendario del 2015 realizzato dalla celebre fotografa di fama internazionale Silvia Amodio per l’Associazione Albinit, che servirà a raccogliere fondi per la ricerca sull’albinismo, anomalia genetica causata da un difetto di distribuzione della melanina, la sostanza che determina la pigmentazione visibile di cute, capelli e occhi

Copertina del calendario "Tutti i colori del bianco 2015"

La copertina di “Tutti i colori del bianco”, il calednario del 2015 realizzato da Silvia Amodio per l’Associazione Albinit

Il nostro giornale segue da sempre le iniziative e gli appuntamenti legati all’albinismo, anomalia genetica che si presenta con ipopigmentazione e che può interessare la cute, i capelli e gli occhi (albinismo oculo-cutaneo), oppure limitarsi principalmente agli occhi (albinismo oculare). Il tutto è caratterizzato sostanzialmente da un difetto nella biosintesi e nella distribuzione della melanina, che normalmente determina la pigmentazione visibile di cute, capelli e occhi.
Si tratta di un problema che particolarmente in alcune zone del mondo – e segnatamente in vaste zone dell’Africa, soprattutto subsahariana – può creare gravissime situazioni di discriminazione, fino alla soppressione fisica. Altrove, naturalmente, la situazione non è così drammatica, ma anche in Italia, ad esempio, c’è molto da lavorare, per sensibilizzare l’opinione pubblica sui vari problemi e limiti inerenti l’albinismo, oltreché, sul piano della ricerca, per arrivare a diagnosi tempestive e interventi precoci.
Sorta ufficialmente nel 2008, l’Associazione Albinit ha presentato nei giorni scorsi a Milano il calendario del 2015, intitolato Tutti i colori del bianco, firmato anche quest’anno dalla celebre fotografa di fama internazionale Silvia Amodio.
«Le dodici foto di questo calendario solidale – ha sottolineato in fase di presentazione Elisa Tronconi , presidente di Albinit – il cui ricavato andrà a favore della ricerca, ritraggono in modo essenziale, con un’aura di purezza, altrettante persone affette da albinismo che hanno posato in studio, come avvolti in bozzoli, una metamorfosi della rinascita. Tutte immagini che raccontano poeticamente l’anomalia genetica e invitano lo spettatore a vedere oltre la malattia e oltre il bianco». (S.B.)

Ringraziamo Michela Saggioro per la segnalazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@albinit.org.

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