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Un esempio di transizione dallo sport al lavoro

Pierangelo Santelli

Pierangelo Santelli, presidente del CIP Lombardia (Comitato Italiano Paralimpico), ha partecipato al convegno di Milano promosso da Adecco Italia

Sport, lavoro, disabilità e inclusione sono stati i temi al centro dell’incontro di Milano intitolato Diversità e inclusione. Lo sport come veicolo per promuovere il talento valorizzando le diversità, promosso da Adecco Italia, società leader nei servizi per la gestione delle risorse umane e dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico), nell’àmbito del “Programma di Carriera per Atleti” (IPC Athlete Career Programme) [se ne legga anche la nostra presentazione, N.d.R.].

Il convegno , che ha visto la partecipazione di due atlete paralimpiche – Florinda Trombetta, medaglia d’oro di canottaggio alla Coppa del Mondo del 2012 e Antonella Cecilia, campionessa di equitazione – insieme ad alcuni rappresentanti del CIP, dell’IPC Academy, di Adecco e dei responsabili delle risorse umane di alcune delle principali realtà aziendali italiane, ha costituito una buona occasione di confronto e discussione sulle più innovative politiche di inclusione, volte a valorizzare il talento e la diversità in una prospettiva sportiva, lavorativa e sociale.

I prossimi Giochi Paralimpici, che si svolgeranno a Rio de Janeiro nell’estate del 2016, e che coinvolgeranno atleti da tutto il mondo, rappresenteranno un’importante occasione per dimostrare come sia possibile raggiungere performance eccellenti e obiettivi sempre più sfidanti grazie a forza di volontà, concentrazione e passione.
Ma se lo sport rappresenta un modello esemplare di inclusione, in grado di promuovere il talento attraverso la valorizzazione delle diversità, molto si deve ancora fare per declinare con successo le politiche di inclusione nel mondo del lavoro. La nuova sfida, dunque, che alcune realtà aziendali all’avanguardia devono affrontare, è quella di contribuire a un mercato del lavoro più inclusivo, partendo dalla propria capacità di attrarre e valorizzare ogni talento.
«Il nostro impegno a fianco del Comitato Italiano Paralimpico – ha dichiarato Claudio Soldà, direttore CSR (Corporate Social Responsibility) di Adecco – è quello di favorire la transizione dal mondo dello sport al mondo professionale dei campioni paralimpici, lavorando su due fronti: da un lato, cioè, offrendo gli strumenti necessari agli atleti per orientarsi nel mercato del lavoro, aiutandoli a valorizzare le capacità e le competenze sviluppate durante la carriera agonistica, dall’altro lato mettendo a disposizione delle aziende i migliori talenti disponibili oggi sul mercato, guidandole in un percorso che tenga conto delle più avanzate politiche di inclusione».

Sono oltre 1.200, di cui 30 paralimpici, gli atleti coinvolti dal 2001 in percorsi di orientamento, formazione e sostegno all’integrazione lavorativa nell’ambito del citato Programma IOC/IPC Athlete Career. Di questi, 795 hanno trovato lavoro con un contratto a tempo determinato o indeterminato e circa 900 hanno partecipato ad attività di formazione professionale e orientamento al lavoro. Le maggiori opportunità di inserimento si sono registrate nel settore del terziario (47%), seguito da quello dell’industria (44%).
«Sono stato particolarmente colpito – ha commentato Pierangelo Santelli, presidente del CIP Lombardia – dall’attenzione e dalla disponibilità che questa grande azienda ha messo al servizio del nostro mondo. Sono certo che questo incontro potrà essere un trampolino di lancio per una proficua e continua collaborazione, non solo nel campo lavorativo, ma anche per il sostegno e lo sviluppo delle attività paralimpiche». (V.N.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Valeria Nowak (Weber Shandwick), vnowak@webershandwick.com.

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