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Inaccettabile quel taglio, inaccettabile molto altro

Donna bionda che intima lo stop con la mano destraDopo le prese di posizione di queste settimane, da parte dell’intero movimento delle persone con disabilità, contro il Disegno di Legge di Stabilità per il 2015, e segnatamente contro l’inaccettabile proposta di ridurre da 350 a 250 milioni di euro lo stanziamento riservato al Fondo per le Non Autosufficienze, in questa settimana che – come abbiamo riferito in altra sede – dovrebbe coincidere con l’avvio dell’iter parlamentare di quello stesso Disegno di Legge, sono previste numerose iniziative e anche dure manifestazioni di protesta, a partire da martedì 4 novembre, giorno in cui, innanzitutto, gli esponenti di FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e FAND (Federazione tra le Associazioni Nazionali di Persone con Disabilità), organizzazioni cui aderisce la stragrande maggioranza delle Associazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie, incontreranno il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti, per discutere appunto del prospettato taglio.

Sempre martedì 4, poi, il Comitato 16 Novembre (Associazione Malati SLA e Malattie Altamente Invalidanti) sarà in presidio permanente, a partire dalle 10.30, davanti al Ministero dell’Economia e delle Finanze di Roma. «Siamo stanchi – scrive in una nota Salavtore Usala, segretario del Comitato – del rituale periodico che ogni anno ci costringe a venire a Roma per rivendicare finanziamenti che dovrebbero essere la norma perché garantiti dalla Costituzione. Essendo un’Associazione di disabili gravissimi, che viviamo il dramma della condizione sulla nostra pelle, riteniamo opportuno dare il nostro contributo per creare condizioni per una vita degna di essere vissuta. Abbiamo quindi preparato una proposta di incremento del Fondo per le Non Autosufficienze da 1.000 milioni, con relativa copertura documentata e vorremo presentarla ai tre Ministeri della Salute, del Welfare e dell’Economia e Finanze».
«Abbiamo inoltre invitato il presidente del Consiglio Renzi – aggiunge Usala – con lettere, petizioni, videomessaggi e comunicati e contiamo che venga, perché dopo la sua doccia gelata di questa estate [il riferimento è all’iniziativa partita dagli Stati Uniti, denominata “Ice Bucket Challenge”, ovvero la “secchiata di acqua gelata”, per testimoniare a favore della raccolta fondi per la ricerca sulla sclerosi laterale amiotrofica, N.d.R.] ci vuole un bel bagno caldo per i disabili, con l’aumento del Fondo!».
«Vogliamo ottenere – conclude il Segretario del Comitato – un trattamento che renda l’Italia un Paese civile e rispettoso della costituzione. In mezzo a 36 miliardi, trovate i fondi per noi!».

Anche l’Associazione Luca Coscioni sosterrà l’iniziativa del Comitato 16 Novembre, dopo avere diffuso una nota in cui si sottolinea tra l’altro l’impossibilità di comprendere come, «dopo tanti anni, i disabili e le loro famiglie siano ancora costretti a sedersi intorno a un tavolo e trattare per ricevere qualcosa che spetta loro di diritto. In un momento di crisi, la tutela dei malati e dei disabili non dovrebbe essere messa in pericolo dai tagli; si tratta infatti di un settore della vita sociale intoccabile da qualsiasi revisione della spesa pubblica. Confidiamo pertanto che il ministro Poletti apra una strada totalmente diversa da quella dei suoi predecessori e finalmente garantisca assistenza e le condizioni per una vita indipendente a migliaia di malati».

Mercoledì 5 novembre, infine, sempre a Roma ed esattamente in Piazza Montecitorio, davanti alla sede della Camera, a manifestare contro l’intera politica del Governo in àmbito di disabilità sarà l’Associazione napoletana Tutti a Scuola, all’insegna di uno slogan assai significativo, quale Il Governo cancella i disabili.
«La scuola dei disabili – ha scritto sulle pagine del giornale “Il Fatto Quotidiano” Antonio Nocchetti , presidente di Tutti a Scuola – la formazione degli insegnanti, il trasporto, l’assistenza domiciliare, il Nomenclatore degli Ausili, le barriere architettoniche, la Legge 68/99 sul lavoro dei disabili, il dopo di noi, l’invalidità diventata reddito ISEE, gli ammalati di SLA, le Malattie Rare, la ricerca che non c’è ecc. ecc., sono ottimi e condivisibili motivi per urlare in piazza Montecitorio, anche sotto la pioggia, che la politica cancella i disabili… e lo Stato sociale». (S.B.)

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