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No alle contrapposizioni tra immigrazione e disabilità

Realizzazione grafica centrata sulla dignità umana (in inglese)

«L’azione delle organizzazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie – dichiarano i responsabili della FISH Lazio – si ispira al rispetto della dignità umana, compresa quella delle persone migranti»

«È culturalmente inaccettabile mettere in contrapposizione i bisogni delle persone disabili con quelli delle persone immigrate. Questa impostazione è lontana da qualsiasi principio etico, fondandosi sulla difesa degli egoismi. L’azione delle organizzazioni di persone con disabilità e delle loro famiglie si ispira al rispetto della dignità umana, compresa quella delle persone migranti»: prende posizione in questo modo, la FISH Lazio (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), di fronte alle gravi tensioni di questi giorni nel quartiere romano di Tor Sapienza, che hanno coinvolto la locale struttura di accoglienza delle persone immigrate.

«Le politiche sociali – si legge poi nella nota della FISH Lazio – e in modo specifico quelle in favore delle persone con disabilità, vedono l’Italia fra le ultime nazioni europee nel rapporto fra Prodotto Interno Lordo (PIL) e risorse investite. Una scelta, questa, che parte da lontano, con il progressivo disimpegno dello Stato, in favore di politiche caritatevoli, confermate dal progressivo smantellamento del Fondo Nazionale delle Politiche Sociali. In tale quadro, le vicende del quartiere Tor Sapienza non devono rappresentare il pretesto per un utilizzo strumentale e occasionale dei bisogni delle persone con disabilità».
«Pertanto, la FISH Lazio – è la conclusione – auspica un serio e stabile impegno delle Istituzioni, per contrastare situazioni di forte disagio e favorire l’inclusione sociale delle persone tutte, comprese quelle con disabilità e migranti». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa.lazio@fishonlus.it.

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