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Azione collettiva contro la RAI, sulla sottotitolazione

Programma sottotitolato

Un programma televisivo sottotitolato

«La RAI rende inaccessibile il servizio pubblico ai telespettatori sordi in quanto: 1) non prevede alcun servizio di sottotitolazione dei nuovi canali digitali (RAI 4, RAI 5, RAI Movie, RAI Premium ecc.); 2) non garantisce un soddisfacente servizio di sottotitolazione sui canali storici (le trasmissioni in diretta non sono quasi mai sottotitolate); 3) la funzione di sottotitolaggio dei contenuti trasmessi in diretta sul sito web non è attiva».
Viene lanciata così, dall’Associazione Avvocato del Cittadino, che negli ultimi mesi ha raccolto le denunce da parte di numerosi utenti, un’azione collettiva nazionale, per richiedere alla RAI il risarcimento dei danni patiti dai telespettatori non udenti, «cittadini – viene sottolineato – che pur pagano regolarmente il canone».
«In particolare – spiega Emanuela Astolfi, presidente dell’Associazione – chiederemo 2.000 euro per ogni abbonato con disabilità uditiva, per la violazione dell’articolo 13 del Contratto di Servizio RAI 2010-2012 e della Legge 18/09 [la norma di ratifica in Italia della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, N.d.R.]».

«D’altronde – si legge poi nella nota diffusa dall’Avvocato del Cittadino, per presentare l’iniziativa – le persone non udenti non hanno alternative, per accedere ai contenuti prodotti da un’emittente televisiva di uno Stato che ha ratificato la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. E ricordiamo anche che il dottor Gabriele Gianfreda, un giovane psicologo non udente, promotore insieme a noi di questa Azione collettiva – Sottotitoli RAI, già nel 2013 aveva lanciato una petizione on line che aveva raccolto oltre 18.000 sottoscrizioni, puntualmente notificata alle autorità competenti. A distanza di un anno, però, non c’è stata alcuna fattiva risposta».
«La RAI – si legge ancora nella nota – sta creando un enorme danno ai cittadini sordi, i quali non solo vedono violato il loro diritto – costituzionalmente protetto – all’informazione, ma vivono in una vera e propria condizione di emarginazione. In particolare, tra gli altri, è stato posto all’attenzione di Avvocato del Cittadino il più doloroso dei problemi, quello riguardante i bambini con disabilità uditiva, che non avendo possibilità di accedere ai canali con la programmazione a loro dedicata (nello specifico ai cartoni animati in onda su RAI YoYo e RAI Gulp), rimangono seriamente discriminati. La condivisione degli stessi interessi e delle stesse passioni è alla base della coesione, del senso di amicizia, che la “televisione pubblica” deve sviluppare principalmente dando a tutti i bambini i mezzi per integrarsi».

«Speriamo dunque – conclude Astolfi – di contribuire alla soluzione del problema con questa nostra battaglia sociale, un’azione collettiva cui possono partecipare utenti da tutta Italia». (S.B.)

Per informazioni e approfondimenti: avvocatodelcittadino@tiscali.it.

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