
Una piccola telecamera indossabile, collegata con un dispositivo che “legge” le immagini, ovvero uno strumento che, nel tempo, potrebbe essere di grande aiuto alle persone cieche e ipovedenti.
Si chiama Horus, come il mitico dio egizio dall’occhio di falco, è attualmente in fase di sviluppo e l’UICI di Torino (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti) ha deciso di presentarlo nei suoi locali venerdì 20 febbraio (Corso Vittorio Emanuele II, 63, ore 16).
Realizzato da Horus Tecnhology, una start-up fondata da tre giovani italiani, il dispositivo è progettato per interagire con il disabile visivo che lo può indossare in vari modi: attraverso dei pulsanti, ma anche grazie a un sistema di comandi vocali.
Al momento si parla ancora di un prototipo, ma gli ideatori assicurano che – una volta terminata la fase di sviluppo – Horus sarà in grado di leggere testi (libri e giornali, ma anche indicazioni come le date di scadenza riportate sui prodotti), riconoscere oggetti, aiutare nella mobilità (ad esempio segnalando la presenza di strisce pedonali) e perfino identificare i volti delle persone. Gli àmbiti di impiego, dunque, potranno essere molteplici e tutti cruciali nella vita quotidiana di una persona con disabilità visiva.
Da ricordare infine che la presentazione del 20 febbraio all’UICI di Torino sarà seguita da un momento di test, durante il quale le persone cieche e ipovedenti interessate potranno provare a usare Horus. (S.G.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa UICI Torino (Lorenzo Montanaro), ufficio.stampa@uictorino.it.
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