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80 milioni di persone chiedono tecnologie accessibili

Rodolfo Cattani

Rodolfo Cattani, presidente del FID (Forum Italiano sulla Disabilità) e segretario dell’EDF (European Disability Forum)

«È necessario che tutte le future iniziative dell’Unione Europea, legislative e non, riguardanti le tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT), inseriscano l’accessibilità tra i requisiti di base, al pari della privacy e della sicurezza»: lo ha dichiarato Rodolfo Cattani, segretario generale del Forum Europeo della Disabilità (EDF), nel quale coordina il gruppo dedicato alle ICT, durante la recente conferenza intitolata An Inclusive Digital Continent (“Un continente digitale inclusivo”), tenutasi a Jūrmala, in Lettonia, a margine del Consiglio dello stesso Forum Europeo della Disabilità.
Cattani – che è anche presidente del FID (Forum Italiano della Disabilità), l’organismo che rappresenta a livello europeo le istanze delle persone con disabilità nel nostro Paese – si è soffermato poi sulla «crescente importanza del diritto all’inclusione, da parte di 80 milioni di cittadini europei con disabilità, che vanno considerati al tempo stesso cittadini e clienti come tutti gli altri, in questa “Società digitale”, basata sulla conoscenza delle tecnologie, e in un “Mercato digitale”, come quello attuale».

L’incontro, come detto, si è svolto in Lettonia, il Paese che è succeduto all’Italia nell’attuale semestre di guida della Presidenza Europea e che tra le priorità di questa fase, insieme a un’«Europa competitiva» e a un’«Europa impegnata», ha posto proprio l’«Europa digitale».
Ad aprire la conferenza di Jūrmala è stata Gunta Anca, vicepresidente dell’EDF e coordinatrice di Sustento, Federazione lèttone di persone con disabilità, che ha voluto ricordare come in Lettonia «la disabilità sia quasi sempre connessa ai servizi sociali e sanitari, qualche volta al lavoro, ma assai raramente all’importanza che possono avere le soluzioni tecnologiche per tutte le attività delle persone con disabilità, fisica, visiva o uditiva che sia. Noi dobbiamo dare sempre più visibilità a queste opportunità».
Dal canto suo, il ministro lèttone del Welfare Uldis Augulis ha dichiarato che durante questo semestre di Presidenza dell’Unione Europea, «la nostra precisa intenzione è quella di fare pressione sulle Istituzioni europee, perché si lavori a fondo per le pari opportunità delle persone con disabilità, sul fronte delle opportunità di lavoro, dei diritti dei ragazzi con disabilità e anche delle tecnologie digitali». «In particolare – ha concluso Augulis – intendiamo “battere” sull’importanza dell’educazione inclusiva, che riteniamo sia una strada fondamentale verso il lavoro e l’indipendenza».
Infine l’europarlamentare del Paese baltico Iveta Grigula ha sottolineato che «solo quando ogni membro delle nostre società si sentirà tutelato e rispettato, solo allora potremo dire di vivere in un vero Welfare State ed è a questo obiettivo che intendiamo puntare». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio Stampa EDF (European Disability Forum), lila.sylviti@edf-feph.org (Lila Sylviti).

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