Diritti delle persone con disabilità ovvero Diritti Umani

Persone titolari di diritti come tutti, non oscurate e circoscritte nella condizione di disabilità: questo chiedono di essere i vari autori di “La mia storia ti appartiene. 50 persone con disabilità si raccontano”, libro che sarà al centro di un incontro organizzato per il 15 aprile al Senato, occasione preziosa per aumentare la conoscenza su alcune circostanze e situazioni della condizione umana che talvolta, erroneamente, conducono al mancato riconoscimento dell’uguaglianza tra esseri umani

Bimba con cartello in mano ove è scritto: "Disability Rights = Human Rights"

«Diritti della disabilità = Diritti Umani», reca il cartello sollevato dalla bimba

Si parlerà di disabilità e diritti umani, durante l’incontro in programma per il 15 aprile al Senato di Roma, importante occasione per aumentare la conoscenza su alcune circostanze e situazioni della condizione umana che talvolta, erroneamente, conducono al mancato riconoscimento dell’uguaglianza tra esseri umani. E protagoniste saranno le stesse persone con disabilità, che attraverso le narrazioni raccolte nel libro La mia storia ti appartiene. 50 persone con disabilità si raccontano, di cui abbiamo già più volte raccontato il percorso, reclamano e rivendicano il diritto di essere viste e considerate come persone, titolari di diritti come tutti, non oscurate e circoscritte nella condizione di disabilità.
Sono numerosi racconti di identità nascoste, che custodiscono biografie significative il cui valore può essere pienamente compreso solo modificando lo sguardo sulla condizione umana, riconoscendo cioè che la disabilità è un aspetto dell’esperienza umana e che essa può potenzialmente riguardare ogni essere vivente.
Spesso, infatti, si rappresenta la disabilità come un problema, un ostacolo, una sofferenza, ma nel libro La mia storia ti appartiene – pubblicato da Edizioni Progetto Cultura -, mentre gli Autori descrivono oggettivamente i limiti quotidiani da superare, i racconti rivelano le migliori qualità dell’essere umano e una legittima richiesta di maggiore considerazione in tema di diritti umani, visto il rischio di emarginazione cui sono esposte le persone in condizione di disabilità, soprattutto in un momento come quello attuale in cui le varie manovre finanziarie orientate al pareggio di bilancio riducono risorse e investimenti sulle politiche sociali.
Se poi osserviamo gli àmbiti fondamentali che caratterizzano le fasi di sviluppo di una persona (scuola, lavoro, salute, tempo libero), ebbene, in ognuno di essi la condizione di disabilità penalizza il raggiungimento del diritto di uguaglianza e le donne con disabilità sono ancor più discriminate.
L’accesso all’istruzione, ad esempio, è di fondamentale importanza per esercitare il diritto di cittadinanza, ma a causa delle condizioni carenti dell’edilizia scolastica e delle riduzioni delle ore di sostegno, la realizzazione dell’inclusione scolastica, anziché essere un diritto acquisito, rimane purtroppo una rivendicazione permanente.
Parimenti in tema di lavoro, laddove nell’estate del 2013 la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha sanzionato l’Italia per non avere adottato le misure e gli strumenti necessari a garantire l’inserimento occupazionale delle persone con disabilità. Nel nostro Paese, infatti, il tasso di occupazione di queste ultime è del 16% contro il 50% della popolazione generale (e le donne occupate sono solo 4 su 10 lavoratori con disabilità).
E ancora, la salute e il tempo libero sono questioni strettamente connesse al diritto all’assistenza, strumento indispensabile per raggiungere livelli di autonomia e poter quindi progettare il proprio stile di vita, ma paradossalmente anche questo diritto è condizionato da decisioni politiche che annualmente definiscono l’ammontare del fondo dedicato all’assistenza delle persone con disabilità e anche in questo caso l’incertezza del diritto pregiudica il mantenimento delle conquiste ottenute.

Ad affrontare questi temi, il 15 aprile al Senato (Sala dell’Istituto di Santa Maria in Aquiro, Piazza Capranica, 72, ore 17), saranno relatori qualificati come Luca Pancalli, presidente nazionale del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), Vincenzo Falabella, presidente nazionale della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e Raffaella Rinaldi, curatrice d’arte, insieme a chi scrive [Silvia Cutrera, presidente dell’AVI di Roma, Agenzia per la Vita Indipendente, N.d.R.], che con Vittorio Pavoncello dell’ECAD (Ebraismo Culture Arti Drammatiche) ha curato il libro La mia storia ti appartiene: 50 persone con disabilità si raccontano, che darà anche il titolo all’incontro.
A moderare i lavori sarà Roberto Fantini, educatore ai Diritti Umani per Amnesty International ed è prevista anche la partecipazione del senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione Diritti Umani del Senato.
Sempre durante l’incontro, inoltre, verrà proiettata la videomostra La mia immagine ti appartiene, curata da Vittorio Pavoncello e promossa da Spamlife, mentre gli attori Beatrice Palme e Massimiliano Cutrera leggeranno alcuni brani tratti da La mia storia ti appartiene. (Silvia Cutrera)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: silviacutrera@hotmail.it.

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