Tra interdipendenza e autonomia

Ragionare con chi opera a contatto con la disabilità, ma anche con le famiglie, avvalendosi del contributo di esperti provenienti dal mondo dei servizi socioassistenziali, dell’antropologia e della scuola, sulle modalità possibili per accompagnare la fase di passaggio verso la vita adulta della persona con disabilità, e in particolare con disabilità intellettiva: è lo scopo di un seminario organizzato per il 21 aprile a Bra (Cuneo) dall’Associazione La Bottega del Possibile

Uomo con disabilità in carrozzina«È possibile per una persona con disabilità, soprattutto se parliamo di disabilità intellettiva, diventare realmente adulta? Quali sono i “riti di passaggio” verso la maturità e verso l’acquisizione di uno status sociale maggiormente “responsabile”? Come progettare il futuro, insieme alla famiglia?»: si cercherà di rispondere a questi quesiti, martedì 21 aprile a Bra, in provincia di Cuneo (Sala della Parrocchia di San Giovanni Battista, Via Vittorio Emanuele II, 107, ore 8.30-17), durante il seminario intitolato I diritti di cittadinanza della persona disabile tra interdipendenza e autonomia, incontro che rientra nel filone Domiciliarità e disabilità del ciclo di seminari denominato La borsa degli attrezzi, promosso dall’Associazione La Bottega del Possibile di Torre Pellice (Torino).

«In continuità con un seminario organizzato lo scorso anno – spiegano dalla Bottega del Possibile -, che mirava ad approfondire il “passaggio” dal mondo della scuola alla presa in carico dei servizi sociali, attraverso questo incontro intendiamo ragionare insieme – anche grazie al contributo di esperti provenienti dal mondo dei servizi socioassistenziali, dell’antropologia e della scuola – sulle modalità possibili per accompagnare nel modo più idoneo la fase di passaggio verso la vita adulta della persona con disabilità. È nostra intenzione, inoltre, soprattutto avvalendoci di esperienze concrete presentate dalle stesse persone con disabilità e dai loro familiari, affrontare le problematiche e la progettualità legata allo sviluppo dell’autonomia – meglio definibile, a nostro avviso, come “interdipendenza attiva” – anche in vista dell’acquisizione di una possibile “nuova domiciliarità”, al di fuori del nucleo familiare». «L’ottica di fondo che sottende al seminario del 21 aprile – aggiungono – è quella che vede la persona con disabilità come soggetto che presenta un’”istanza di cittadinanza”, come soggetto attivo e partecipe all’interno del suo contesto di vita, accompagnato – nel quadro del suo peculiare percorso di individuazione – a fare delle scelte e ad assumersene i rischi connessi. In questa prospettiva il termine autonomia, così frequentemente utilizzato nella progettazione socio-educativa, rimanda alla capacità di promuovere l’interdipendenza con il proprio ambiente, un ambiente fatto di relazioni e scambi che occorre diventino sempre più frutto di una scelta consapevole».

Rivolto sia a chi opera professionalmente a contatto con la disabilità, sia alle famiglie, l’incontro di Bra si propone dunque di favorire lo sviluppo di un dialogo costruttivo e la nascita di nuove idee e progetti.
Ad aprire i lavori – coordinati da Guido Bodda, educatore e formatore, coordinatore della sede di Torino della Scuola di Musicarterapia nella Globalità dei Linguaggi (GDL), socio della Cooperativa Il Sogno di una Cosa di Collegno (Torino) – sarà Salvatore Rao, vicepresidente della Bottega del Possibile (Perché questo seminario), seguito da Fabrizio Zucca, psicologo e psicoterapeuta della Fondazione Paideia di Torino (Introduzione al tema “La cittadinanza al centro”) e da Cecilia Marchisio, ricercatrice del Dipartimento di Filosofia e Scienze dell’Educazione dell’Università di Torino (Vita Indipendente e disabilità intellettiva: scuola, lavoro, sessualità e abitare).
Successivamente interverranno Francesco Vietti, dottore di ricerca in Antropologia Culturale e membro del Comitato Scientifico del Centro Interculturale della Città di Torino (I riti di passaggio ed il cambio di “status”, la questione “cittadinanza” da una prospettiva antropologica), Maurizio Colleoni, esperto di politiche rivolte alla disabilità, referente scientifico della Rete Includendo di Milano (I servizi socio-assistenziali come “palestra di vita reale”), Alberto Bianco, presidente della Cooperativa Sociale Progetto Emmaus di Alba (Cuneo) (Esperienza Cooperativa Emmaus) ed Elvira De Nucci, educatrice, referente per l’Area Disabilità nell’ASL Cuneo 2 (Scuola di autonomia e nuove domiciliarità).
Dopo la presentazione dell’esperienza vissuta dalla famiglia di una persona con disabilità, il dibattito e il questionario di valutazione, sarà Guido Bodda a trarre le conclusioni dell’incontro.

Da ricordare, infine, che per l’organizzazione del seminario La Bottega del Possibile si è avvalsa della collaborazione dell’ASL Torino 3, dell’ASL Cuneo 2, della Fondazione Paideia e delle Cooperative Sociali Il Sogno di una Cosa e Progetto Emmaus. (S.B.)

Ringraziamo Chiara Gorzegno per la segnalazione.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: segreteria@bottegadel possibile.it.

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