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Buon compleanno, Quadrifoglio!

Sede del Quadrifoglio, Treviso

L’interno della sede del Quadrifoglio a Treviso

Compie 35 anni il Quadrifoglio, Comunità Alloggio per persone con disabilità di Treviso, che ha deciso di celebrare sabato 23 maggio tale significativo anniversario, non solo con uno spettacolo teatrale al proprio interno (ore 15: La riunione di condominio, realizzato dagli ospiti insieme a un gruppo di studenti), ma anche offrendo alla propria città un concerto dell’Orchestra Giovani Musicisti Veneti, diretta dal maestro Francesco Pavan (Chiesa di Santa Maria Maggiore, ore 20.30), progetto didattico nato nel 2002 e promosso dall’Associazione Ecce Gratum di Treviso che riunisce circa cento allievi di età compresa fra i 10 e i 20 anni, provenienti da conservatori, istituti e accademie del Triveneto.

«Treviso – ha spiegato durante la conferenza stampa di presentazione Tullio Giacomini, presidente del Quadrifoglio – è sempre stata una “madre” per la nostra Cooperativa. All’inizio, infatti, quando non c’erano rapporti con le Istituzioni, l’aiuto concreto arrivava dalla gente; a volte era il pranzo per gli ospiti, altre volte una piccola donazione».
Molto, tuttavia, deve anche la città al Quadrifoglio. «In un momento in cui le Cooperative godono di cattiva stampa – ha sottolineato infatti Liana Manfio, assessore al Sociale del Comune di Treviso – questa realtà si distingue per essere sempre stata corretta e trasparente e per aver saputo creare un’opinione pubblica cittadina attorno al tema della disabilità».
Nato infatti nel 1980, il Quadrifoglio ha fatto “buona prassi” sul proprio territorio, dal momento che quando le persone con disabilità erano spesso segregate in casa o negli istituti, esso ha inaugurato un modello di comunità decisamente “controcorrente”, cercando di valorizzare l’autonomia delle persone stesse. (S.B.)

Il Quadrifoglio dal 1980 ad oggi
In principio erano Bianca, Fabio, Luca e Bruna. Luca e Bruna vivevano la propria condizione di disabilità in una società in cui l’handicap era concepito come qualcosa da nascondere e avevano la grande aspirazione di poter entrare a far parte, come tutti gli altri, di quella comunità che allora non ne riconosceva la dignità. Occuparono la casa diroccata di Via Polveriera, 4 (all’epoca Via Marchesan), che aveva ospitato l’ex Brefotrofio della Provincia di Treviso, e cercarono di sopravvivere raccogliendo e vendendo soprattutto carta e ferro. Fu così che divennero “visibili”.
Tullio Giacomini, oggi presidente del Quadrifoglio, e una nutrita cerchia di amici si avvicinarono al problema della disabilità, sposando la causa del piccolo gruppo che, ben presto, attraverso un tam tam inspiegabile in un’epoca in cui il cellulare non era oggetto di uso comune, si ampliò, coinvolgendo persone da tutta Italia.
All’inizio fu “dilettantismo appassionato”: alla porta della comunità, infatti, bussavano non solo persone con disabilità, ma anche alcolisti e tossicodipenti. Si rese pertanto necessaria la scelta di specializzarsi – dedicandosi all’assistenza delle persone con disabilità adulte ed elaborando per ciascuno uno specifico progetto, che tenesse conto delle possibilità di recupero delle abilità di ciascuno – e di professionalizzarsi.
Negli anni Quadrifoglio si è dotato di un laboratorio dove gli ospiti svolgono semplici attività di assemblaggio: al lavoro, che non è improntato sulla produzione bensì sul confronto con la realtà, si intervallano altre attività. Dal 2014, poi, la Cooperativa Quadrifoglio è accreditata dalla Regione Veneto per due servizi, come Comunità e come Centro Diurno. La prima conta oggi 14 ospiti (9 maschi e 5 femmine), il secondo 17: si tratta di persone mediamente di 50 anni, con le più svariate forme di disabilità motoria (causata da malattie congenite, da altre patologie o da traumi), difficilmente gestibili in casa dalle famiglie.
Gli ospiti sono seguiti da 16 operatori sociosanitari, da 2 educatori e da un educatore coordinatore e inoltre intervengono a dare il proprio aiuto anche i volontari dell’associazione Amici nel Quadrifoglio, che conta su una ventina di persone.
Tra i nuovi percorsi introdotti dalla Comunità ci sono la cura di un piccolo orto e il laboratorio di cucina: ogni progetto nasce “su misura” per gli ospiti, per assecondarne gli interessi e le inclinazioni. «Siamo convenzionati con l’ULSS – spiega Tullio Giacomini, ricordando un altro passaggio che “fece scuola” per tante altre realtà successive – che finanzia il servizio offerto, mentre per tutte le migliorie necessarie alla struttura ci siamo sempre autogestiti e autofinanziati. Il trentacinquesimo compleanno di questi giorni è accompagnato da un sogno: quello di poter ampliare gli spazi comuni dedicati alle attività quotidiane, con la prospettiva di migliorare la qualità della vita. Siamo alla fase progettuale, speriamo di poter dire presto che anche questo ulteriore passo verrà fatto». (Ufficio Stampa Koiné Comunicazione)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ilaria Tonetto (Ufficio Stampa Koiné Comunicazione), koine@koinecomunicazione.it.

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