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“Eternamente” inaccessibile alle persone con disabilità motoria

Particolarte di persona in carrozzina su un marciapiede dissestato«Arriva l’estate. Aumenta il numero dei turisti che visitano Roma. Ma, soprattutto, aumenta l’inadeguatezza della “Città Eterna” allo standard di civiltà che ci si aspetta da una capitale europea, perché Roma è ancora una “giungla”, dove a farla da padrone sono la sosta selvaggia e le barriere architettoniche, evidenti segni di ingiustizia sociale».
A denunciare nella fattispecie il turismo inaccessibile nella Capitale è l’Associazione Avvocato del Cittadino – promotrice recentemente anche dell’azione collettiva Stop barriere architettoniche, rivolta contro l’inaccessibilità del trasporto pubblico a Roma – secondo la quale «gli ostacoli sono più o meno ovunque, l’ineducazione alla diversità pure e il vero problema è non trovare quello che, legittimamente, ci si aspetta».

«Alla nostra redazione – sottolinea Manuèl Tartaglia, caporedattore di “FinestrAperta”, periodico della UILDM Laziale (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) – pervengono spesso testimonianze di barriere e disservizi e molti stessi nostri redattori, giovani con disabilità motoria, si recano presso la nostra sede accompagnati da amici e familiari, per paura di affrontare da soli viaggi pieni di sorprese e insidie». «Tra gli ostacoli più comuni – ricorda – vi sono il sampietrino divelto [il sampietrino è il tipico blocchetto romano, usato per la lastricazione stradale, N.d.R.], lo scivolo ostruito da auto e moto, passando per i mezzi pubblici con pedane non funzionanti, gli uffici irraggiungibili a causa di montascale danneggiati e i monumenti privi di percorsi accessibili».

«Le persone con disabilità motoria – dichiara Emanuela Astolfi, presidente dell’Avvocato del Cittadino – hanno il diritto di trovare nel nostro Paese ambienti e strutture attrezzate, prive di ostacoli. E l’esistenza di ostacoli è una vera e propria discriminazione, senza dimenticare che strade, edifici e spazi accessibili sono un vantaggio per l’intera collettività, pensando ad esempio alle mamme con i passeggini o agli anziani che deambulano con difficoltà. Combattere le barriere, quindi, non è soltanto un atto di civiltà, ma un gesto utile anche per noi stessi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: avvocatodelcittadino@tiscali.it.

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