Campania: un po’ di respiro da quel ricorso

Circa duecento persone con disabilità, riunite nel Coordinamento Campano delle Famiglie e dei Cittadini per i Diritti dei Disabili, hanno presentato un ricorso al TAR della Campania, contro una serie di provvedimenti approvati nell’ultimo anno dalla Regione, tutti in direzione dell’istituzionalizzazione, come denunciato anche da Federhand/FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap). E la decisione prodotta dal TAR viene ritenuta come una prima battaglia vinta

Mano di persona con disabilità stretta sulla ruota della sua carrozzinaPer capire di cosa stiamo parlando, è necessario fare un passo indietro di qualche mese e riprendere quanto aveva dichiarato a suo tempo Daniele Romano, presidente di Federhand/FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in un’intervista all’Agenzia «Redattore Sociale», tirando le somme di un bilancio quanto mai negativo delle politiche sulla disabilità in Campania e centrando l’attenzione innanzitutto su quella che era stata considerata come una sorta di “goccia che ha fatto traboccare il vaso”, ovvero un Decreto del Governo Regionale (il n. 108, Adeguamento dei programmi 2013/2015 agli indirizzi ministeriali del 10 ottobre 2014), seguito da un successivo provvedimento (Decreto n. 121 del 31 ottobre 2014), che a partire dal 1° febbraio avrebbe dovuto sostanzialmente negare l’assistenza a oltre 1.600 persone con disabilità delle strutture semiresidenziali, nella gran parte dei casi persone con disabilità intellettiva.
«Dall’analisi del Decreto n. 108 – aveva dunque sottolineato Romano – emerge che la politica della Regione è di riconvertire le risorse destinate a queste utenze in regime diurno in 84 posti letto in RSA (Residenze Sanitarie Assistitenziali), scelta che va verso l’istituzionalizzazione, ovvero in netto contrasto con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, che il Consiglio Regionale aveva fatto propria». «Secondo questa scelta – aveva aggiunto – la Giunta Regionale abbandona più di 1.600 disabili per risparmiare circa 42 milioni di euro, ma in realtà per queste persone i servizi sono già carenti e, cancellandoli, il carico assistenziale più elevato si trasferirà sulle famiglie. Ancora una volta, dunque, questa Amministrazione Regionale, mai per altro contrastata nemmeno dall’opposizione, agisce secondo logiche di bilancio e non secondo logiche di garanzia e rispetto dei diritti delle persone con disabilità».

A tali denunce, come anticipato a suo tempo, è seguita anche l’azione concreta di circa duecento persone con disabilità, che in modo diretto o tramite tutori a ciò legittimati e riunite nel Coordinamento Campano delle Famiglie e dei Cittadini per i Diritti dei Disabili, hanno presentato un ricorso collettivo al Tribunale Amministrativo Regionale (TAR) della Campania, contro i citati provvedimenti e anche contro il successivo Decreto esecutivo degli stessi (n. 6/15), come informa ancora Daniele Romano.
Ebbene, il 27 maggio scorso, proprio alla vigilia delle elezioni che hanno rinnovato il Governo della Campania, la Sezione Prima del TAR (sede di Napoli) si è espressa sostanzialmente “cristallizzando” i vari Decreti Commissariali e fissando il 23 settembre prossimo quale data per la trattazione del merito del ricorso.
«Si può quindi parlare – come sottolineano i legali che hanno rappresentato le persone con disabilità e come conferma soddisfatto il Presidente di Federhand/FISH Campania – di una battaglia che al momento ha “dato respiro” alla pressione di questi lunghi mesi di incertezze». Ne seguiremo, naturalmente, i successivi sviluppi. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: federhand.fishcampania@gmail.com.

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