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Un Istituto da salvare e riconvertire

Napoli, Istituto per Non Vedenti Domenico Martuscelli

L’Istituto per Non Vedenti Domenico Martuscelli di Napoli

È nato nel lontano 1873 l’Istituto Domenico Martuscelli di Napoli e nella sua lunga storia ha educato migliaia e migliaia di persone non vedenti e ipovedenti, provenienti in particolare dall’Italia meridionale. È però proprio adesso che questo Istituto Scolastico – Ente di Diritto Pubblico, posto alle dipendenze del Ministero dell’Istruzione – sta probabilmente vivendo il suo momento più critico, con una pesante crisi economico-finanziaria che ha spinto il Ministero stesso – ed è storia dei giorni scorsi – ad azzerarne il Consiglio di Amministrazione e a nominare un Commissario Straordinario, che possa risanare i bilanci e dare nuova linfa alla struttura.

Sulla vicenda interviene l’UICI di Napoli (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti), evidenziando in una nota «l’enorme patrimonio immobiliare di cui dispone il Martuscelli a partire dallo storico edificio con l’annesso parco sito al Vomero, ma soprattutto l’importanza che ha avuto l’Istituto per l’educazione di migliaia di persone non vedenti e ipovedenti provenienti da tutta l’Italia meridionale». L’Associazione si dichiara dunque «pronta ad affiancare il Ministero, la Direzione Scolastica Regionale e il Commissario Straordinario, al fine di individuare strategie che possano rilanciare le attività e i servizi che la struttura può offrire alle persone con disabilità visiva».

«L’integrazione nelle scuole comuni per i non vedenti e gli ipovedenti – dichiara Mario Mirabile, presidente dell’UICi di Napoli – non cancella l’estrema utilità di strutture educative come il Martuscelli che, se adeguatamente riconvertito, può diventare un centro di eccellenza per il supporto alle scuole ove siano inserite persone con disabilità visiva, un centro per il recupero delle abilità residue dei minorati visivi di tutte le età, un centro diurno di accoglienza e riabilitazione per disabili visivi con minorazioni aggiuntive, e ancora un centro per lo svolgimento di attività multisensoriali che possano coinvolgere tutta la cittadinanza. Questi, per altro, sono solo alcuni esempi delle molteplici attività che potranno essere messe in campo con un dialogo proficuo tra tutte le Istituzioni».
«Sicuramente – conclude Mirabile – nella gestione dell’Istituto sono stati commessi degli errori, ma adesso è il momento di pensare in tempi brevi alla soluzione dei problemi: agli stipendi arretrati dei dipendenti che, pur non essendo pagati, hanno assicurato indispensabili servizi agli utenti, e all’approntamento di un piano che possa consentire di onorare tutti i debiti. L’UICI, come già sta facendo da tempo, vigilerà sul giusto utilizzo del patrimonio e sul rispetto della mission dell’Istituto». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Gianluca Fava (addetto stampa UICI di Napoli), info@studiolegalefava.com.

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