Samuel, giovane campione della vita

Samuel Marchese, sedicenne liceale con disabilità, ha percorso l’Italia da sud a nord, con la sua handbike, partendo il 15 luglio dalla propria città, Siracusa, fino ad arrivare il 14 agosto a Milano, dopo 15 tappe e più di 1.000 chilometri. In tutti i luoghi raggiunti ha portato il suo messaggio (“la disabilità è solo negli occhi di chi guarda”) e ha anche chiesto alle autorità maggiore attenzione per le persone con disabilità

Milano, 14 agosto 2015: Valentina Rivoira consegna la maglia rosa a Samuel Marchese

14 agosto 2015, Expo di Milano: la campionessa di handbike Valentina Rivoira consegna a Samuel Marchese la propria maglia rosa

Samuel Marchese, sedicenne siracusano, liceale con disabilità, è riuscito nella sua personale impresa di percorrere tutto lo stivale in handbike da sud a nord: 15 tappe e più di 1.000 chilometri attraverso l’Italia, per raggiungere alcuni luoghi simbolici, dove portare il suo messaggio: la disabilità è solo negli occhi di chi guarda”.
E di sguardi incuriositi o ammirati, Samuel ne ha raccolti tanti. Dal 15 luglio in poi, infatti, ha percorso tutta la costa siciliana da Siracusa a Messina, mostrandosi agli occhi dei curiosi e a quelli delle autorità alle quali ha chiesto più attenzione. Ha dovuto poi cedere il passo e fermarsi, per una settimana abbondante, a causa del gran caldo, quindi Reggio Calabria, Matera, Caserta, Roma, Assisi (Perugia), San Marcello Pistoiese (Pistoia), Pisa, Imola (Bologna), Asti e Chiavari (Genova), fino all’Expo di Milano, dove è arrivato il 14 agosto, il tutto avvalendosi del patrocinio della Presidenza del Consiglio e dei Comuni dove ha fatto tappa.

Ad ogni tappa Samuel e la sua squadra mista di atleti amatoriali con disabilità (Martino Florio e Luigi Palì in handbike, Gianni Canzolle, persona non vedente, in tandem con la moglie Patrizia Magliocco) sono stati accompagnati sempre da un corteo di persone che condividevano con lui il sogno di gridare all’Expo «tutti ce la possiamo fare».
Ma di un viaggio si può raccontare il percorso o aprire la valigia delle sensazioni che ognuno porta con sé. Possiamo solo immaginare cosa contenesse il bagaglio di Samuel all’inizio dell’avventura: sogni e speranze, paure e incertezze. E chi non le avrebbe avute! Ma questo è un bagaglio speciale perché speciale, e difficile, è l’età di chi lo portava con sé. 16 anni, l’età della transizione difficile dal mondo della fanciullezza a quella adulta, l’età dei confronti, del consolidamento della propria personalità, dei primi amori, delle bravate… e della presa di coscienza di ciò che sono le proprie potenzialità.
Tanti i ricordi contenuti in quella valigia, come l’incontro con Papa Francesco all’Udienza in Vaticano il 5 agosto, o l’emozione di essere accolti dal Sindaco di Messina nella Sala delle Bandiere, «dove fu fatta la conferenza per la nascita della Comunità Europea», ha raccontato un emozionato Samuel. E ancora, assistere all’esposizione di uno striscione in onore del giudice Paolo Borsellino il 19 luglio, giorno in cui fu assassinato, fino ai tanti volti delle persone ricoverati all’Istituto Riabilitativo Montecatone di Imola, incontrandone le espressioni di sorpresa e ammirazione, ma anche il sorriso di chi ritrova la speranza persa nell’incidente o nelle malattie che li ha condotti a dover recuperare le loro abilità residue tra le pareti di una struttura ospedaliera.

Grande, dunque, la festa per Samuel, per i suoi genitori Giacomo e Giuseppina, per il cagnolino Freedom, per tutto il team e gli accompagnatori “che hanno fatto l’impresa”. E sul palco dell’Expo, tra flash e telecamere, una giovane campionessa con disabilità, Valentina Rivoira, maglia rosa del Giro d’Italia di Handbike, è stata incaricata dal CIP (Comitato Italiano Paralimpico) di donare a Samuel la sua maglia, un passaggio di testimone da campionessa a giovane campione della vita.

La presente nota costituisce il riadattamento (per gentile concessione) di un testo apparso in “InVisibili”, blog del «Corriere della Sera.it», con il titolo “La valigia di Samuel”.

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