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E se un disabile si innamorasse di te?

Henri Matisse, "La danza"

Henri Matisse, “La danza”

Lanciato quasi per scommessa nello scorso mese di agosto, il questionario online denominato Sessualità e disabilità: indagine su atteggiamenti ed esperienze è completamente anonimo e si rivolge sia a persone con disabilità che “normodotate”, sia a chi con il mondo della disabilità ha un rapporto diretto, sia a chi nell’handicap si imbatte solo per caso.
In poco più di un mese sono state raccolte più di 750 schede, a dimostrazione del grande interesse e della curiosità suscitata, ma anche di avere assolto alla funzione di indurre le persone a riflettere sulla tematica della sessualità nelle persone con disabilità e di stimolare l’introspezione rispetto ai propri atteggiamenti personali.

Gli interrogativi di fondo cui si intende dare una risposta collettiva con tale questionario sono la versione con il punto di domanda di molti luoghi comuni che circolano implicitamente nella nostra società e che vengono raramente esplicitati e messi in discussione: i disabili sono davvero impossibilitati a vivere soddisfacentemente la sessualità? Essere disabile predispone positivamente verso altre persone disabili? Esiste una cesura netta tra il mondo della disabilità e quello delle persone cosiddette “normodotate”, tale da indurre queste ultime a rifiutare anche solo l’idea di avere un storia con una persona disabile?
E ancora, cosa pensano le persone della disabilità cognitiva? È davvero così impensabile per una persona con un deficit cognitivo fare l’amore e intraprendere una relazione sentimentale? Esistono persone che provano veri e propri sentimenti di repulsione e rifiuto solo all’idea che un disabile esprima sentimenti erotici?

Il questionario, oltre ad indagare gli atteggiamenti, raccoglie informazioni anche su eventuali esperienze vissute, le quali hanno un valore ancor più definitivo nel confermare o smentire gli stereotipi ricorrenti. Esso è strutturato inoltre in maniera così rigorosamente anonima da non consentire nemmeno a chi lo ha implementato e che andrà a elaborarne i risultati, di risalire all’identità di coloro che lo compilano. Questo aspetto va più volte sottolineato, in quanto l’obiettivo dell’indagine è quello di rilevare gli atteggiamenti più autentici delle persone, senza che la desiderabilità sociale possa influenzare le risposte.
Allo stesso tempo, sarà possibile tracciare un identikit di chi compila il questionario, rispetto a caratteristiche demografiche quali il genere, la fascia di età, il titolo di studio, la grandezza della città in cui risiede, nonché rispetto all’appartenenza o meno a una categoria che ha un rapporto stabile con la disabilità (persona con disabilità, familiare, operatore) oppure no. Ciò consentirà non solo di elaborare una descrizione degli atteggiamenti, ma anche di verificare come vengano influenzati dalle variabili menzionate.

Sarà dunque possibile dare il proprio contributo all’indagine fino al 10 ottobre, accedendo alla pagina internet dedicata all’iniziativa. Chi ha già compilato il questionario non dovrà farlo nuovamente, fatta salva la possibilità di agevolarne la diffusione, condividendolo con i propri contatti.
I risultati verranno esposti nella prima decade del mese di novembre in una conferenza-dibattito sulla tematica della sessualità, cui verranno invitate a partecipare – con interventi tecnici e/o personali – tutte le persone che si sentiranno coinvolte dall’argomento. L’obiettivo sarà quello di creare un laboratorio di riflessione e condivisione nel quale tutti possano avere una partecipazione attiva. (Lelio Bizzarri)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti, accedere alla seguente pagina web: https://bizzarrilelio.wordpress.com/contatti.

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