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Tra le luci e le ombre della Legge di Stabilità

Realizzazione grafica con la scritta "Legge di stabilità" in diagonale sopra a tante banconoteIl testo della Legge di Stabilità per il 2016 è arrivato in questi giorni in Parlamento e all’interno di esso vi sono varie misure in àmbito di politiche sociali, con l’introduzione anche di alcune novità sostanziali che denotano un impegno e uno sforzo particolare, pur essendo, questo, un settore nel quale le risorse sono notoriamente piuttosto limitate.

Innanzitutto viene confermata l’intenzione del Governo di avviare un Piano Nazionale di Contrasto alla Povertà e all’Esclusione Sociale, con una dotazione di 600 milioni per il 2016 e di un miliardo a decorrere dal 2017. Il lavoro dell’Alleanza contro la Povertà in Italia*, portato avanti in questi anni, ha certamente sortito i suoi effetti e il tema entra finalmente nell’agenda politica.
Avere costituito una misura strutturale è un primo risultato e l’inizio di un percorso che, ad ogni modo, necessita di essere implementato nelle risorse a partire dal 2016, portando il Fondo almeno a 800 milioni, per renderlo poi gradualmente universale. In parallelo a questo, vi è il piano per interventi sulla povertà assoluta di minori, di intesa con le Fondazioni di origine bancaria, per 150 milioni di euro per 3 anni. Aspettiamo di capire quali misure saranno messe in atto rispetto a quest’ultimo Fondo.

Bene, poi, l’istituzione di un Fondo per finanziare la legge sul cosiddetto Dopo di Noi” delle persone con disabilità, importante segnale di attenzione alle persone con disabilità e ai loro familiari, anche se il provvedimento deve cogliere con chiarezza l’interruzione di ogni forma di segregazione.
E bene anche l’istituzione di un Fondo dedicato alle Adozioni Internazionali, con una dotazione di 15 milioni annui a decorrere dal 2016; risorse che, tuttavia, saranno detratte dal Fondo Famiglia, già ridotto ai minimi termini.
Cresce inoltre anche il Fondo per la Cooperazione internazionale, con un incremento di 120 milioni per il 2016, che diventeranno 360 per il 2018, e vengono stanziati 50 milioni per il Fondo per le Ludopatie.
Tutte misure positive, queste, che finalmente incrementano l’investimento sul welfare in maniera significativa, e che tuttavia non sono ancora sufficienti a ridurre lo spread con la media dell’Unione Europea. Esse, inoltre, sono accompagnate da altre che restano sostanzialmente invariate rispetto agli anni passati (come il Fondo per la Non Autosufficienza).

In alcuni casi, invece, ci si trova di fronte a sconti e tagli sul sociale che preoccupano fortemente, come quello al Fondo Infanzia e Adolescenza il quale, se paragonato agli anni scorsi, è praticamente inesistente. O le promesse sul Servizio Civile, al momento disattese con 115 milioni per ciascuno degli anni 2016, 2017, 2018, insufficienti a far partire quei 100.000 giovani auspicati dallo stesso Presidente del Consiglio, e che rappresentano una speranza per il nostro futuro.
Da segnalare infine anche la riduzione delle risorse a CAF (Centri Assistenza Fiscale) e Patronati, rispettivamente di 100 e di 48 milioni, gestiti anche dalle organizzazioni del Terzo Settore e che per circa il 40% operano sul sistema di welfare.

Confidiamo pertanto nella discussione parlamentare, per migliorare alcuni passaggi che rischiano di colpire – o per lo meno di non favorire – i cittadini più a rischio di marginalizzazione, accrescendo il senso di disgregazione sociale che ha invece bisogno di essere rafforzato.

*L’Alleanza contro la Povertà in Italia è una realtà composta da varie note organizzazioni di rilevanza nazionale, appartenenti al mondo delle Istituzioni, dei Sindacati e del Terzo Settore, tra cui anche il Forum Nazionale del Terzo Settore, cui aderisce la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).

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