È l’ora del “Doppio Senso”, alla Collezione Guggenheim di Venezia

«Il tatto è la capacità di descrivere gli altri come loro stessi si vedono»: questa frase, pronunciata dal presidente americano Lincoln, ben si addice a raccontare una bella iniziativa di cultura e civiltà, che ha preso il via il 31 ottobre presso la celebre Collezione Peggy Guggenheim di Venezia e che grazie appunto all’uso del tatto, consentirà anche alle persone non vedenti e ipovedenti di fruire di numerosi capolavori dell’arte, durante quattro incontri successivi

Vasilij Kandinskij, "Verso l'alto (Empor)", 1929

Vasilij Kandinskij, “Verso l’alto (Empor)”, 1929: è questo uno dei capolavori della Collezione Guggenheim di Venezia di cui potranno fruire le persone con disabilità visiva

Le opere d’arte non si possono toccare, è una regola di base, ma alla celebre Collezione Peggy Guggenheim di Venezia, presso Palazzo Venier dei Leoni, lo si potrà fare, grazie a un innovativo progetto dall’imminente avvio, denominato Doppio senso: percorsi tattili alla Collezione Peggy Guggenheim.
«Si tratta – spiega Maria Rita Cerilli, addetto stampa della Guggenheim – di un percorso di accessibilità dedicato al pubblico con disabilità visive che attraverso il senso del tatto porterà alla conoscenza dei capolavori collezionati dalla mecenate americana. In occasione, dunque, di quattro appuntamenti (il primo dei quali tenutosi il 31 ottobre, mentre i successivi saranno il 14 novembre e il 12 dicembre di quest’anno e il 9 gennaio del nuovo anno, sempre nel pomeriggio alle 15), visitatori non vedenti e ipovedenti, ma anche vedenti, saranno invitati a prendere parte a percorsi tattili guidati, che permetteranno loro di fruire sia di alcune opere della collezione permanente (Ritratto di Frau P. nel Sud di Paul Klee, Verso l’alto (Empor) di Vasilij Kandinskij e Giovane donna a forma di fiore di Max Ernst), sia di tre capolavori della mostra temporanea V.S. Gaitonde. Pittura come processo, pittura come vita».

Gli incontri si articoleranno in due momenti, partendo con una visita tattile insieme a Valeria Bottalico, ricercatrice e formatrice nell’àmbito dell’accessibilità museale e socia dell’ICOM (International Council of Museums), che è l’ideatrice e la curatrice del progetto. Seguirà un laboratorio condotto da Felice Tagliaferri, il noto artista non vedente, primo docente di arti plastiche al mondo con disabilità visiva, di cui tanto spesso anche il nostro giornale ha avuto occasione di occuparsi (suggeriamo ad esempio la lettura di un’ampia intervista da noi recentemente pubblicata).
I lavori analizzati durante i quattro appuntamenti saranno quindi tradotti in rilievo e accompagnati da schede tecniche descrittive redatte in Braille e in carattere grafico ad alta leggibilità. I testi delle schede saranno inoltre accessibili anche come file audio scaricabili all’interno di una sezione del sito del museo, appositamente dedicata e consultabile dai non vedenti.
Il progetto, infine, prevede la formazione di diversi membri dello staff preposto all’accoglienza, ai servizi per i visitatori, allo shop, alle attività educative e alle pubblicazioni.

«Questo – sottolinea ancora Cerilli – è un percorso nuovo quanto unico, che nasce con l’obiettivo di promuovere il ruolo sociale ed educativo del museo, come luogo di incontro e di inclusione, nonché di valorizzarne il suo immenso patrimonio culturale, rendendolo accessibile a tutti, in linea con la “mission” della Collezione Guggenheim, ovvero di contribuire alla conoscenza e alla diffusione dell’arte moderna e contemporanea in Italia e nel mondo. L’iniziativa avvia altresì un processo di sensibilizzazione alla fruizione attraverso il tatto, intesa come esperienza conoscitiva altra, rispondendo così all’articolo 30 della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, secondo il quale “gli Stati riconoscono il diritto delle persone con disabilità a prendere parte su base di uguaglianza con gli altri alla vita culturale”».

Da segnalare poi che contestualmente ai quattro appuntamenti di visite guidate e laboratori, i bambini dai 6 ai 12 anni avranno l’occasione di partecipare ad altrettanti workshop domenicali, inseriti nella programmazione dei Kids Day della Guggenheim, sempre condotti da Felice Tagliaferri (1 e 15 novembre, 13 dicembre e 10 gennaio, ore 15-16.30).
Da ricordare infine che il progetto è stato realizzato in collaborazione con l’Istituto dei Ciechi di Milano – da parte del quale è stata eseguita la traduzione in rilievo di due delle opere e la realizzazione della pagina web dedicata, resa accessibile ai non vedenti – con la partecipazione dell’UICI (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti). È stato inoltre reso possibile grazie al contributo della Fondazione americana Gordon and Llura Gund. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: press@guggenheim-venice.it (Maria Rita Cerilli).

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