Distretti Sociali del Lazio: la situazione è critica

E lo è in particolare nei Comuni della Valle dell’Aniene, dove, per citare solo il fatto più eclatante, a causa dei tagli ai fondi sociali operati dalla Regione, i Centri Diurni che fanno capo all’ANFFAS di Subiaco (Roma) non sanno ancora quale sarà il loro futuro a partire dal 31 marzo prossimo. Dal canto suo l’ANFFAS Nazionale dichiara di volerne sostenere tutte le iniziative di protesta

Selfie dell'ANFFAS Subiaco

Alcuni “selfie” realizzati dall’ANFFAS di Subiaco, a sostegno di una campagna promossa in queste settimane contro i tagli della Regione Lazio

«La situazione dei Distretti Sociali del Lazio è critica: infatti, in seguito ai tagli ai fondi sociali operati con la Delibera di Giunta Regionale 585/15, trentasette Distretti hanno visto l’azzeramento delle risorse derivanti dalla Misura 3.1 (Fondo non Autosufficienza), destinata all’assistenza delle persone con disabilità e persone anziane e ventiquattro Distretti hanno visto il mancato finanziamento della Misura 2 (Fondo Piccoli Comuni), prevista dalla Legge Regionale 6/04, in favore di quei Comuni al di sotto dei duemila abitanti, per garantire sia l’equità di accesso ai servizi per i cittadini residenti e che la continuità di servizi come assistenza domiciliare, segretariato sociale, servizio sociale, pronto intervento sociale ecc.».
A denunciarlo in una nota è l’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale), che ha raccolto in tal senso l’allarme lanciato dalla propria Sezione di Subiaco, nella Città Metropolitana di Roma e all’interno del Distretto Sociosanitario G4 dell’ASL Roma G, comprendente ventuno Comuni della Valle dell’Aniene, con Olevano Romano come capofila.

«Al momento – sottolineano ancora dall’ANFFAS – le strutture coinvolte hanno visto il pagamento delle fatture per i servizi erogati al pubblico fino al giugno 2015 – grazie a un anticipo versato dal Comune di Olevano Romano, capofila del Distretto, con fondi residui del 2014 -, accumulando un credito verso la Regione relativo a tutti i servizi erogati da luglio a dicembre 2015, credito che probabilmente aumenterà di volume, dato che nei giorni scorsi lo stesso Comune di Olevano Romano ha chiesto di prorogare i servizi dei Centri Diurni di Subiaco e Olevano, che in questo modo resteranno attivi, salvo ulteriori novità, solo fino al 31 marzo 2016. Riassumendo, quindi, in base anche a quanto evidenziato dalla nostra Sezione di Subiaco, a seguito di un confronto diretto avuto con il responsabile del Settore Via Libera del Comune di Olevano Romano e con la Coordinatrice del Distretto G4, la Regione Lazio non ha ancora completamente erogato i fondi per il 2014, ha dimezzato e non erogato i fondi per i servizi sociali del 2015 e per il 2016 ha parzialmente confermato il finanziamento precedente, dal quale ha però ha tagliato il Fondo per la Non Autosufficienza e quello per i piccoli Comuni».

Alla luce di tutto ciò, l’ANFFAS esprime «massima solidarietà alla propria Sezione di Subiaco e a tutte quelle strutture che offrono servizi e sostegni alle persone con disabilità, alle loro famiglie, oltreché a tutti quei cittadini che quotidianamente si rivolgono loro per assistenza domiciliare ecc., sostenendo pienamente le iniziative di protesta svoltesi nei mesi scorsi e che si svolgeranno nel prossimo futuro». In tal senso, una nuova manifestazione era stata promossa per il 4 febbraio a Roma, iniziativa successivamente rinviata, in attesa dell’incontro, nel pomeriggio dello stesso giorno, tra Rita Visini, assessore regionale alle Politiche Sociali, allo Sport e alla Sicurezza della Regione Lazio, con i Sindaci del Distretto coinvolto, guidati da quello di Olevano Romano Marco Mampieri, con il proprio assessore alle Politiche Sociali Alessandro Cianca.

«Auspichiamo – conclude la nota dell’ANFFAS – un rapido, concreto e indispensabile intervento delle Istituzioni coinvolte, per risolvere una situazione divenuta insostenibile, che vede come vittime tutti i cittadini che attualmente si rivolgono ai Centri e i dipendenti dei Centri stessi, dato che nessuno di loro è a conoscenza, al momento, di quale sarà il proprio futuro a partire dal 31 marzo prossimo». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: comunicazione@anffas.net.

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