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Arriva in Senato la vicenda di quei lavoratori con disabilità

Persona in carrozzina al lavoro (immagine sfuocata)Impiegate a tempo determinato sino alla fine del 2014, in applicazione della Legge 68/99 (Norme per il diritto al lavoro dei disabili), presso il Consorzio per l’Area di Ricerca Scientifica e Tecnologica Area Science Park di Padriciano, frazione di Trieste, quattro persone con disabilità non solo non erano state assunte a tempo indeterminato, ma non si erano nemmeno viste rinnovare il contratto a tempo determinato, perché, a detta dell’Ente, il Decreto Legge 101/13 (convertito successivamente nella Legge 125/13), finalizzato al superamento della precarietà nella Pubblica Amministrazione, consentirebbe di ridurre il numero di lavoratori con disabilità da assumere ai sensi della Legge 68/99, nonostante la sua esplicita finalità di favorire i lavoratori svantaggiati.
Questa la vicenda che avevamo raccontato nel mese di gennaio scorso, sulla quale, insieme alle organizzazioni sindacali, si era pronunciato con una ferma presa di posizione anche Giampiero Licinio, presidente della FISH Friuli Venezia Giulia (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), sottolineando in una nota come «quelle quattro persone fossero state illuse da continue promesse dell’Ente, confidando almeno in un rinnovo del contratto a tempo determinato, che non è mai avvenuto, precludendo loro altre opportunità lavorative».

Ebbene, quella vicenda è arrivata ora in Parlamento, dopo l’Interrogazione rivolta il 16 febbraio dalla senatrice Laura Fasiolo al Ministro per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione, nella quale – oltre a mettere in discussione il numero di lavoratori con disabilità impiegati dal Consorzio Area Science Park, ritenuto non in linea con quanto previsto dalla Legge – si solleva anche una questione generale, che va oltre la stessa tutela delle persone coinvolte. La senatrice Fasiolo, infatti, conclude la propria Interrogazione chiedendo al Ministro «se la lettera del decreto-legge n. 101 del 2013 abbia novellato, in senso restrittivo, la legge n. 68 del 1999, riducendo la base di calcolo e le quote di riserva ex legge n. 68 del 1999 per enti pubblici che non siano in situazione di soprannumerari età». (S.B.)

Ringraziamo Laura Sandruvi per la collaborazione.

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