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Il turismo per tutti passa per una buona comunicazione

Disegno che rappresenta il turismo per tutti

«Esiste tuttora un contrasto – secondo Simona Petaccia – tra ciò che la maggior parte degli esperti in progettazione universale desidera comunicare e quello che, invece, riesce a far percepire al pubblico e ai media. I primi parlano di progetti per tutti i cittadini e per tutti i turisti, mentre i secondi capiscono che si tratta di “solidarietà verso i disabili” oppure di obbligo legislativo»

È in programma per venerdì 15 aprile, presso l’Aula Tesi della Facoltà di Scienze Politiche dell’Università di Teramo (ore 11), la cerimonia conclusiva del primo premio nazionale Turismi accessibili: giornalisti, comunicatori e pubblicitari superano le barriere, iniziativa da noi ampiamente presentata nei mesi scorsi, proposta dall’Associazione abruzzese Diritti Diretti e rivolta a giornalisti, comunicatori e pubblicitari, per far conoscere a manager pubblici e privati la realtà e le vere potenzialità del turismo per tutti.
Per l’occasione, insieme a Nicola Tupputi, praticante presso la Scuola di Giornalismo Radiotelevisivo di Perugia e vincitore del premio con un video dedicato al locale L’Altro Spazio di Bologna, interverranno anche Luciano D’Amico, rettore dell’Università di Teramo e Simona Petaccia, giornalista e presidente di Diritti Diretti.

«Abbiamo scelto l’Università di Teramo – spiega Simona Petaccia – quale sede della cerimonia conclusiva, perché è quella che nella nostra Regione ospita la Facoltà di Scienze della Comunicazione e noi concentriamo molta della nostra attività sul turismo accessibile proprio guardando all’importanza di una comunicazione professionale che faccia oltrepassare allo stesso la sua dimensione settoriale. Sono infatti convinta che la comunicazione sia un tassello fondamentale per la diffusione del turismo per tutti, perché tuttora esiste un contrasto tra ciò che la maggior parte degli esperti in progettazione universale desidera comunicare e quello che, invece, riesce a far percepire al pubblico e ai media. I primi parlano di progetti per tutti i cittadini e per tutti i turisti, mentre i secondi capiscono che si tratta di “solidarietà verso i disabili” oppure di obbligo legislativo».
«C’è quindi bisogno – conclude Petaccia – di professionisti che riescano a sdoganare il settore dalla “banalità di fare del bene”, per mostrare alla gente comune e ai manager pubblici/privati come l’accessibilità possa migliorare un territorio e la sua offerta turistico-culturale (pubblica e privata), con notevoli progressi sulla vivibilità delle persone che lo visitano/abitano oltre che sui profitti per il mondo delle imprese. Ed ecco anche perché il nostro premio è dedicato a giornalisti, comunicatori e pubblicitari». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@dirittidiretti.it.

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