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Friuli Venezia Giulia e disabilità: l’occupazione non cresce

Donna in carrozzina a colloquio con un collega d'ufficio«Dobbiamo impegnarci di più per porre rimedio a tale difficile situazione ed è per questo che ci offriamo sempre in modo propositivo, proponendo soluzioni e vie da percorrere assieme alla Regione, già in fase di preparazione delle norme che riguardino il mondo della disabilità. Facendo così, possiamo arrivare alla stesura finale delle nuove regole, con la consapevolezza di aver trattato ogni aspetto possibile».
Lo dichiara Vincenzo Zoccano, presidente della Consulta delle Associazioni di Persone con Disabilità e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia, a margine di un incontro con Loredana Panariti, assessore regionale al Lavoro, iniziativa voluta per fare il punto della situazione in merito al collocamento e alle problematiche del mondo del lavoro.

«In un momento di crisi tra i più difficili degli ultimi tempi – si legge in tal senso in una nota diffusa dalla Consulta – la fotografia dello stato di fatto desta non poche preoccupazioni. Pur confermando infatti la piena disponibilità sempre data dall’Assessorato Regionale, bisogna considerare la mancanza di oggettivi miglioramenti qualitativi e quantitativi, che possano far sperare in un’inversione di tendenza rispetto al pesante peggioramento delle prospettive per ciò che riguarda le opportunità di impiego delle persone con disabilità».
A confermare tale analisi, vi sono alcuni dati prodotti sempre dalla Consulta: «Il numero degli interessati, iscritti nell’Elenco Unico Provinciale, è in costante crescita, e i soggetti con disabilità in cerca di occupazione costituivano, già nel 2013, ultima data di rilevazione disponibile, ben il 20,3% del totale dei disoccupati. Stesso trend per ciò che concerne le nuove iscrizioni. Al 31 dicembre dello stesso anno, risultavano ben 8.397 unità in condizione di disabilità, in effettiva ricerca di lavoro. Da parte nostra, abbiamo voluto sottolineare all’Assessore Regionale che, a fronte di questa situazione, anche a seguito della riorganizzazione del personale addetto ai servizi territoriali del collocamento mirato, tra il 2015 e il 2016, gli operativi erano di fatto 21, per un rapporto di un operatore ogni 400 iscritti. Quindi non ci sono sufficienti posti riservati disponibili e non c’è sufficiente personale che possa essere di supporto ai percorsi d’ inserimento delle persone con disabilità».

«Abbiamo presentato all’assessore Panariti – spiega poi Zoccano – una serie di ipotesi operative, in dieci punti, che abbiamo discusso assieme, decidendo di ritrovarci in breve tempo, con nuovi dati aggiornati, per un’attenta analisi di quanto si sta portando avanti. Sarà comunque importante porre attenzione ad aspetti ancora da perfezionare, come l’autoimprenditorialità delle persone con disabilità, l’agricoltura sociale, la riqualificazione del personale e la parità di trattamento nell’àmbito delle figure dirigenziali, senza perdere mai di vista il fatto che le persone con disabilità hanno titoli di studio e abilità dello stesso livello di quelle senza disabilità, ma che la scelta, molto spesso, ricade quasi sempre su quest’ultime». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Roberta Vlahov (addetto stampa della Consulta delle Associazioni di Persone con Disabili e delle loro Famiglie del Friuli Venezia Giulia), vlahov.roberta@gmail.com.

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