L’inclusione, lo sport e la scuola

L’integrazione dei ragazzi con disabilità intellettiva nella società attraverso lo sport, con la formazione di un team scolastico in tanti istituti del nostro Paese: è questo l’obiettivo di “So Get Into It”, progetto scuola di Special Olympics Italia – il movimento dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e non – perché «promuovere ed educare alla conoscenza della disabilità intellettiva – come spiegano dall’organizzazione -, partendo dal contesto educativo per eccellenza, è la base da cui partire per costruire una società futura sempre più inclusiva»

Immagine-simbolo del progetto scuola di Special Olympics Italia

Una delle tante immagini-simbolo del progetto scuola di Special Olympics Italia

10 corsi di formazione in 9 differenti Regioni italiane, che hanno motivato oltre 600 docenti di 177 Istituti scolastici ad entrare “a pieni voti” nel mondo di Special Olympics, il movimento internazionale dello sport praticato da persone con disabilità intellettiva e non.
Sono decisamente importanti i numeri per quest’anno del progetto scuola di Special Olympics Italia, denominato So Get Into It (più o meno “Fatti coinvolgere”), che continuerà per altro anche a partire dal prossimo mese di ottobre.

«Promuovere ed educare alla conoscenza della disabilità intellettiva partendo dal contesto educativo per eccellenza – spiegano da Special Olympics Italia – è la base da cui partire per costruire una società futura sempre più inclusiva. Le attività sono finalizzate all’integrazione dei ragazzi con disabilità intellettiva nella società attraverso lo sport, con la formazione di un team scolastico. Dal canto loro, gli insegnanti hanno chiesto di creare “ponti” per essere aiutati a partire, ognuno nel proprio territorio, ognuno per la propria area di interesse, ma con la comune voglia di scendere in campo».

Particolarmente significativa, in tal senso, è la testimonianza di Lucia Giachini, referente del settore scuola di Special Olympics in Toscana, riguradante un seminario svoltosi a Montecatini Terme (Pistoia) nel maggio scorso: «Ho visto scendere le lacrime, prendere appunti, aprirsi nuovi orizzonti. Questa è la magia di Special Olympics. Trasforma la realtà di tante persone in nuove opportunità. Abitua la mente a pensare in divenire, a non categorizzare. Lo sport diventa allora uno strumento di crescita personale, umana. Il successo, la medaglia un momento di gioia e di condivisione, le competizioni un momento di incontro e di vicinanza». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: redazione@specialolympics.it.

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