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Quando si può, la cecità e l’ipovisione si devono prevenire

Visita oculistica in Unità Mobile Oftalmica

Una visita oculistica all’interno di un’Unità Mobile Oftalmica

Innanzitutto un po’ di numeri significativi: 52 Comuni toccati, spesso località difficili per ubicazione logistica, dove per gli abitanti non è sempre facile recarsi presso strutture oculistiche adeguate; 15 operatori sanitari impegnati, fra oculisti e ortottisti; circa 1.100 rilevamenti di screening, nell’Unità Mobile Oftalmica messa a disposizione dal Comitato Sardo di IAPB Italia (Agenzia per la Prevenzione della Cecità).
È stato un lungo, ma proficuo cammino, seguito via via anche dal nostro giornale, quello che dal 30 aprile a Cagliari, fino al 2 luglio ad Arzachena (Sassari), ha portato l’UICI Sardegna (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) a percorrere tutta l’Isola, nell’àmbito della campagna di prevenzione denominata La vista è un bene prezioso: guarda alle maculopatie, condotta grazie alla fondamentale collaborazione delle Sezioni Provinciali di Cagliari, Oristano, Nuoro e Sassari dell’Associazione.

«In iniziative come questa – sottolinea tirando le somme della campagna Raimondo Piras, presidente dell’UICI Sardegna -, dedicate a malattie come la degenerazione maculare legata all’età, una delle patologie più gravi che colpiscono l’occhio, la priorità va certamente attribuita all’informazione, attraverso la comunicazione verbale e la distribuzione di materiale propagandistico, così come è avvenuto in questi mesi».
«La degenerazione maculare – aggiunge dal canto suo l’oculista Alberto Cuccu, presidente del Comitato Sardo di IAPB Italia – rappresenta la prima causa di cecità e di ipovisione nel mondo occidentale e colpisce principalmente le persone sopra i 55 anni. Fra le cause principali, vanno sicuramente indicati i fenomeni di invecchiamento che interessano la retina e la parte più profonda dell’occhio, oltre alla produzione di radicali liberi che danneggiano i fotorecettori. Una diagnosi precoce e un trattamento rapido, quando è possibile, sono fondamentali per il risultato funzionale Per questo, ai pazienti che si sono presentati presso l’Unità Mobile Oftalmica, è stato praticato un esame specialistico come il test di Amsler. Trattandosi poi di test diagnostici, nei casi rilevati con presenza di maculopatie, è stata data a ciascun paziente una puntuale indicazione procedurale per l’approfondimento con esami strumentali quali l’OCT (tomografia ottica computerizzata), la fluorongiografia retinica e/o l’ICG (angiografia con verde di indo cianina)».

«Non sono state poche le difficoltà riscontrate per la buona riuscita di questa campagna – annota ancora Piras – e se vogliamo ringraziare per la disponibilità e l’accoglienza tutti i Sindaci, le Amministrazioni Comunali e i Cittadini che hanno favorito l’iniziativa, dobbiamo invece lamentare l’assenza dell’Assessorato alla Sanità della Regione Sardegna, nonostante fosse stato interessato al problema, soprattutto pensando alle strategie di sviluppo regionale, che intenderebbero mirare a mantenere in buona salute la popolazione attiva e garantire una maggior efficienza del sistema dei servizi socio-sanitari. Ma non ci siamo fermati, con la ferma consapevolezza che sempre la cecità e l’ipovisione, quando si può, si devono prevenire!».

Altre campagne mirate sono ora in programma per il futuro, da parte dell’UICI Sardegna, oltre ai check-up oculistici che verranno proposti in occasione del 13 Ottobre, Giornata Mondiale della Vista, in coincidenza anche con il Mese della Prevenzione in questo settore. (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: uicsard@uiciechi.it.

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