Il lavoro delle Associazioni che paga

«Questo risultato conferma quanto possa essere pagante un continuo confronto propositivo con le Istituzioni e come sia stato fondamentale in questa vicenda il protagonismo delle Associazioni federate più interessate alle misure previste». Così Nunzia Coppedé, presidente della FISH Calabria, commenta soddisfatta l’approvazione di una Delibera Regionale per l’erogazione dell’assistenza domiciliare alle persone con gravissima disabilità. «Fermo restando – conclude – che continueremo a vigilare sulla corretta applicazione delle Linee Guida presso le Aziende Sanitarie Provinciali calabresi»

Nunzia Coppedè

In primo piano Nunzia Coppedè, presidente della FISH Calabria

L’impegno della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), condotto in prima persona dalla sua presidente Nunzia Coppedé, insieme a Francesca Genovese, presidente dell’AISLA di Reggio Calabria (Associazione Italiana Sclerosi Laterale Amiotrofica) e a Salvatore Lico, presidente dell’AISM di Vibo Valentia (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) – questi ultimi componenti entrambi della Giunta della stessa FISH Calabria e delegati alle politiche a favore delle persone con disabilità gravissime che necessitano di assistenza complessa e continuativa – ha raggiunto l’obiettivo di ottenere l’approvazione di una Delibera Regionale per l’erogazione dell’assistenza domiciliare alle persone con gravissima disabilità.
«Infatti – come si legge in una nota della Federazione calabrese – con la deliberazione delle Linee Guida Operative per le Persone con Disabilità Gravissime, per le quali era già stato riservato il 40% del Fondo per la Non Autosufficienza del 2014 (4 milioni e 800.000 euro), che secondo le Linee Guida Ministeriali dev’essere destinato a “persone in condizioni di dipendenza vitale che necessitano a domicilio di assistenza continuativa e monitoraggio di carattere socio sanitario nell’arco dell’intera giornata, per bisogni complessi derivanti delle gravi condizioni psico-fisiche, con la compromissione delle funzioni vitali, privi di autonomia motoria e/o comunque bisognosi di assistenza vigile da parte di terza persona”, la Giunta Regionale, nella seduta del 27 settembre scorso, ha decisamente contribuito a scrivere una bella pagina per la nostra Regione Calabria».
In tal senso, un plauso da parte della FISH Calabria «va all’assessore al Lavoro e alle Politiche Sociali Federica Roccisano, che ha saputo cogliere l’importanza delle istanze proposte dalle Associazioni di persone che vivono in prima persona situazioni di gravi disabilità per tramite della nostra Federazione e farsi a sua volta portavoce nella Giunta Regionale, che ha deliberato a favore della proposta».

Nel dettaglio, le Linee Guida stabilite nei giorni scorsi prevedono di assegnare la citata quota del 40% del Fondo per la Non Autosufficienza alle Aziende Sanitarie Provinciali della Calabria per le seguenti finalità: «Supporto alla persona con disabilità gravissima e alla sua famiglia attraverso l’incremento dell’assistenza domiciliare integrata socio-sanitaria; supporto alla persona con disabilità gravissima mediante trasferimenti monetari, condizionati all’acquisto di servizi di cura e assistenza domiciliari o alla fornitura diretta degli stessi da parte dei familiari (caregiver) e vicinato sulla base di piani personalizzati di assistenza».
«La scelta di far passare tale quota attraverso le Aziende Sanitarie Provinciali – commentano dalla FISH Calabria – nasce dalla capillare e attenta analisi effettuata con risorse proprie dall’AISLA Calabria, presso tutti i Comuni capofila calabresi. Dalla relazione presentata all’assessore Roccisano, emergeva infatti un quadro alquanto disastrato delle risorse che erano state impegnate per il 2013, consistente nel mancato o parziale utilizzo delle somme ricevute dai Comuni, nella mancanza di progetti, o in progetti non idonei alla gravità delle situazioni. Soprattutto è emerso l’abbandono in cui ancora centinaia di persone con gravissima disabilità versano in tutta la Regione. Per ovviare dunque a tale criticità e soprattutto per omogeneizzare gli interventi in tutto il territorio, si è arrivati alla conclusione di erogare le somme con una progettazione ben definita e col tramite delle Aziende Sanitarie Provinciale, così come avviene in altre Regioni come la Lombardia e la Toscana, esempi di buone prassi nel campo dell’assistenza sociosanitaria. In Calabria, per altro, le Aziende Sanitarie Provinciali sono solo cinque e così si potrà limitare al massimo la dispersione di preziose risorse e soprattutto raggiungere in maniera uguale tutte le disabilità gravissime e con gli stessi standard in tutta la Regione».

«Siamo soddisfatti del risultato raggiunto – dichiara Nunzia Coppedé che conferma quanto possa essere pagante, da parte nostra, un continuo confronto propositivo con le Istituzioni al fine di garantire i diritti di tutti e come sia stato fondamentale e abbia assunto un ruolo chiave in questa vicenda il protagonismo delle Associazioni federate più interessate e coinvolte nelle misure previste, affinché l’apporto competente di tutti possa portare sempre a conquiste importanti in ogni settore delle disabilità». «Fermo restando – conclude – che a questo punto il nostro impegno continuerà, con una ferma vigilanza sulla corretta applicazione delle Linee Guida presso le Aziende Sanitarie Provinciali calabresi». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: info@fishcalabria.org.

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