Sindrome di Down: tu come mi vedi?

«Il primo problema della mancata inclusione delle persone con sindrome di Down sta nel muro innalzato dai presunti “normodotati”, a partire dagli stereotipi che banalizzano fenomeni fisici e intellettivi»: lo dichiara Sergio Silvestre, presidente del CoorDown, il Coordinamento delle Associazioni di Persone con Sindrome di Down, che promuove ogni anno, la seconda domenica di ottobre, la Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down. Questa volta l’evento sarà il 9 ottobre, dedicato al tema “Tu come mi vedi?”, e centrerà l’attenzione anche su tante belle storie di autonomia realizzata

Elena e Spartaco, Progetto "Casa al Sole", Pordenone

Elena e Spartaco sono una coppia di persone con sindrome di Down, che ha concretizzato il sogno di vivere insieme, grazie al progetto di autonomia abitativa Casa al Sole, curato a Pordenone dalla Fondazione Down FVG

La piena inclusione delle persone con sindrome di Down passa anche dallo sguardo degli altri, dai pregiudizi della società e dalle possibilità che vengono loro offerte: su questi temi si incentrerà la prossima Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down, promossa dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down) e in programma per domenica 9 ottobre.
Tale evento, lo ricordiamo, si celebra in tutta Italia ogni seconda domenica di ottobre, da oltre dodici anni, con l’obiettivo di promuovere una cultura della diversità, abbattere i pregiudizi, difendere i diritti delle persone con sindrome di Down e favorirne l’autonomia e la piena inclusione nel contesto sociale nel quale vivono.
Con la campagna di quest’anno – il cui slogan è appunto Tu come mi vedi? – tutti potranno sostenere una migliore qualità della vita delle persone con sindrome di Down e contribuire a un futuro che riservi loro le possibilità di chiunque altro, a scuola, nel lavoro e nello sport.
Il 9 ottobre, dunque, sarà possibile recarsi in una delle oltre duecento piazze in tutta Italia, in prossimità di chiese e centri commerciali, dove i volontari e le famiglie delle Associazioni aderenti al CoorDown offriranno un messaggio di cioccolato, realizzato con cacao proveniente dal commercio equo e solidale, in cambio di un contributo. In alcune città, per altro, la campagna di raccolta fondi inizierà già da sabato 8 e proseguirà anche nei giorni successivi.
I fondi raccolti saranno utilizzati per finanziare i progetti di autonomia organizzati sul territorio e dedicati a giovani e adulti con sindrome di Down.

«Il primo problema della mancata inclusione delle persone con sindrome di Down – spiega Sergio Silvestre, presidente di CoorDown – sta nel muro innalzato dai presunti “normodotati”, a partire dagli stereotipi che banalizzano fenomeni fisici e intellettivi. I ragazzi e gli adulti con disabilità intellettiva hanno bisogno di persone intorno a loro agili e attive nell’accogliere e sviluppare il loro mondo interiore, coscienti che spesso le apparenze sono fuorvianti. Guardando all’esperienza di ciascuno, non possiamo non riconoscere che nessuno di noi è totalmente indipendente e autosufficiente e che tutti hanno limiti e capacità espressive e operative differenti. È proprio per questo motivo che i luoghi comuni in cui vengono spesso imprigionate le persone con disabilità rappresentano un grande limite alla realizzazione del loro progetto di vita attiva».
Ecco dunque che la Giornata Nazionale 2016 è dedicata proprio a tutti quei ragazzi e a quegli adulti con sindrome di Down che – grazie al fondamentale supporto delle famiglie e della comunità nella quale vivono – riescono a realizzare, ciascuno secondo le proprie possibilità, una personale dimensione di autonomia e a condurre così una vita piena e ricca di significato.
È il caso ad esempio del giovanissimo Francesco, persona con una forma a mosaico di sindrome di Down, diplomatosi nell’estate scorsa con 82/100 all’Istituto Professionale per i Servizi Alberghieri e Ristorazione di Vittorio Veneto (Treviso) e che ha da poco superato l’esame per il conseguimento della patente B; oppure di Alice, Gabriele, Simone e di tutti gli altri ragazzi che lavorano ormai stabilmente nel Bar “21 grammi” di Brescia; e ancora, di Francesco, Gragor, Martina, Andrea e Laura, assunti a tempo indeterminato al Milleluci Café di Firenze; di Sara che lavora nello store Apple di Piazza della Repubblica a Firenze (su una popolazione in Italia di circa 25.000 adulti con sindrome di Down, si stima che solo il 12-13% eserciti un’attività lavorativa); e infine, l’esempio di Spartaco e Elena, una coppia che ha concretizzato il sogno di vivere insieme grazie al progetto di autonomia abitativa Casa al Sole, curato a Pordenone dalla Fondazione Down FVG. (F.D.C.V.)

È disponibile un approfondimento riguardante alcune storie di autonomia prese ad esempio dal CoorDown per la Giornata Nazionale 2016. L’hashtag ufficiale della stessa è #GNPD2016. Per essere sempre aggiornati sul calendario delle varie iniziative, basta accedere al sito del CoorDown, dove in questi giorni verranno via via segnalati tutti gli appuntamenti in programma, tra convegni, mostre e spettacoli teatrali e naturalmente tutte le piazze d’Italia coinvolte.
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@coordown.it (Federico De Cesare Viola).

Il CoorDown
Il Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down nasce nel 2003, in occasione della prima Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down, e rappresenta oggi l’organismo ufficiale di confronto con tutte le Istituzioni, per quanto riguarda le problematiche e i diritti delle persone con la sindrome di Down. Esso ha lo scopo di attivare azioni di comunicazione sociale, per far conoscere le potenzialità e tutelare i diritti delle persone con sindrome di Down, favorirne l’integrazione nella scuola, nel lavoro e nello sport, condividere esperienze tra le singole Associazioni, individuare e mettere in atto strategie comuni rispetto a problemi politici condivisi.
Le Associazioni aderenti al Coordinamento sono attualmente settantadue e ognuna mantiene la sua autonomia in relazione alle proprie attività e alla propria azione politica, avendo cura di non creare conflitto tra la propria azione e quella condivisa con il Coordinamento.
L’azienda Deichmann Calzature rinnova ormai da sette anni il suo sostegno concreto al CoorDown, anche attraverso un progetto di integrazione nel mondo del lavoro, grazie al quale ragazzi e ragazze con sindrome di Down possono avere la preziosa opportunità di svolgere tirocini lavorativi o essere collocati in maniera stabile presso l’azienda. Così avviene, ad esempio, nelle filiali di Mestre e Cinisello Balsamo (Milano).
Da ultimo, ma non certo ultimo, va ricordato che il CoorDown crede da sempre e investe nella comunicazione di qualità. Negli ultimi anni, in collaborazione con l’agenzia di pubblicità Saatchi & Saatchi, ha realizzato campagne innovative [delle quali si è di volta in volta puntualmente occupato anche «Superando.it», N.d.R.], che hanno ricevuto i più ambìti riconoscimenti.
Gli ultimi cinque progetti, promossi in occasione della Giornata Mondiale sulla Sindrome di Down del 21 marzo, sono stati premiati con un totale di venti Leoni, di cui nove d’Oro, al Festival Internazionale della Creatività di Cannes, il più importante appuntamento sulla pubblicità.
Nel marzo di quest’anno è stata lanciata la campagna internazionale How Do You See Me?, che ha avuto per protagoniste la giovane AnnaRose Rubright e la star di Hollywood Olivia Wilde. (tutte le campagne sono visibili nel sito di CoorDown o in YouTube). (F.D.C.V.)

Please follow and like us:
Pin Share
Stampa questo articolo