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Un teatro reso accessibile, nel segno della Convenzione ONU

Associazione Zero Gradini per Tutti - Teatro dell'Aquila di Fermo - settembre 2016

Lo staff dell’Associazione Zero Gradini per Tutti insieme ai lavoratori che hanno provveduto ai lavori di adattamento del Teatro dell’Aquila di Fermo

Il risultato è decisamente positivo, il contenuto e il linguaggio usati in quell’atto ufficiale lo sono altrettanto, se non di più. Ci riferiamo a quanto accaduto a Fermo, nelle Marche, e alla positiva battaglia condotta in prima fila dall’Associazione Zero Gradini per Tutti di Porto San Giorgio, per ottenere l’accessibilità del Teatro dell’Aquila di Fermo, uno dei più importanti della Regione, con i suoi 870 posti.

Il risultato, quindi, ovvero la ristrutturazione dell’ingresso, reso finalmente accessibile a tutti, un nuovo regolamento interno, con otto posti specificamente garantiti alle persone con disabilità motoria e ai loro accompagnatori, oltre a un percorso realizzato per le persone con disabilità visiva. Già all’inizio del 2015, del resto, Zero Gradini per Tutti aveva denunciato all’allora commissario straordinario del Comune Vittorio Saladino l’inaccessibilità del teatro fermano. Ne era seguito un serrato confronto, proseguito anche con la successiva Giunta del sindaco Paolo Calcinaro, fino al provvedimento attuato il 13 settembre scorso, permeato sin dall’oggetto (Teatro dell’Aquila: modifica disciplinare di sala e di biglietteria in adesione ai principi e alle indicazioni della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità) dallo spirito e dai princìpi della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, cui il Comune marchigiano, per altro, aveva esplicitamente aderito, con una Delibera prodotta nel marzo di quest’anno.

«Utilizzando bene la Convenzione ONU – sottolinea a tal proposito Pasqualino Virgili, direttore di Zero Gradini per Tutti, che in queste settimane ha seguito i lavori sul Teatro dell’Aquila, insieme al presidente dell’Associazione Saverio Verone, alla vicepresidente Amedea Mei e alla socia Anna Diotallevi – abbiamo potuto raggiungere un risultato davvero soddisfacente, ottenendo una Delibera completamente nuova, sia nel contenuto che nel linguaggio. E, ulteriore valore aggiunto, anch’esso del tutto in linea con l’articolo 9 della Convenzione, è stato istituito anche un servizio di assistenza, utilizzando un’Associazione di volontariato (la Pubblica Assistenza Croce Verde di Fermo)».
«Qui dunque – conclude Virgili – la Convenzione ONU è stata determinante e ci si augura a questo punto che la potenza di questa normativa, divenuta Legge dello Stato ormai da sette anni e mezzo [Legge 18/09, N.d.R.], venga sempre più recepita nel nostro Paese e anche dalle stesse Associazioni di persone con disabilità, come purtroppo non sempre ancora avviene». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Pasqualino Virgili (anna.pasquale@libero.it).

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