Il patrimonio museale per tutti

Vi sono una serie di passaggi decisamente interessanti, e di livello culturalmente avanzato, nelle “Linee Guida per il godimento del patrimonio museale dell’Emilia Romagna per le persone con disabilità”, recentemente approvate in tale Regione, a partire dalle prime, stesse parole dell’“Introduzione”, esplicitamente riferite alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e al pieno godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, da essa stabilito

Persone in carrozzina in un museo

Persone con disabilità in carrozzina all’interno di un museo

«Il pieno godimento dei diritti umani e delle libertà fondamentali delle persone con disabilità è il cardine della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità. […] Con queste Linee Guida, la Regione Emilia Romagna intende favorire la realizzazione di questo condiviso obiettivo nello specifico ambito culturale rappresentato dal patrimonio museale regionale».
Si apre decisamente nel migliore dei modi – ovvero con un esplicito riferimento alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – l’Introduzione delle Linee Guida per il godimento del patrimonio museale dell’Emilia Romagna per le persone con disabilità, elaborate dall’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e Naturali di tale Regione e recentemente approvate tramite una Delibera di Giunta Regionale.
Sempre nell’Introduzione del documento, tra gli altri passaggii degni di nota, e di livello culturalmente avanzato, vi è quello ove si scrive che «l’impegno sotteso a queste Linee Guida, nello spirito di una progettazione universalistica capace di giusti accomodamenti, è quello di promuovere il godimento del patrimonio museale con soluzioni, sviluppatesi specificatamente per soddisfare bisogni speciali delle persone con disabilità, che determinino una aggiuntiva opportunità di godimento dello stesso per tutti e di particolare maturazione per chi è “privo” di disabilità. Un impegno a sviluppare e realizzare potenziale creativo, artistico e intellettuale delle persone con disabilità, non solo a proprio vantaggio, ma anche per l’arricchimento dell’includente comunità [grassetti nostri nelle citazioni, N.d.R.]». (S.B.)

Ringraziamo per la collaborazione Giovanni Battista Pesce dell’IBC Emilia Romagna (Istituto per i beni, Artistici, Culturali e Naturali).

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